Sono passati sette anni dalla tragica serie di terremoti che ha scosso il cuore delle Marche e dell'intero Centro Italia. In questi anni, le comunità dell'entroterra marchigiano hanno affrontato sfide enormi, cercando di ricostruire non solo i propri edifici, ma anche il tessuto sociale ed economico delle loro terre; le loro vite, insomma.
Oggi, il pensiero che emerge con sempre maggiore forza è che la ricostruzione fisica degli edifici deve andare di pari passo con un progetto di rinascita socio-economica di tutta la regione. Non possiamo permettere che, una volta terminata la ricostruzione, i nostri paesi rimangano spopolati. Il calo demografico delle imprese e della popolazione è una realtà che non possiamo più ignorare; i servizi per i cittadini si stanno dissolvendo con la fuga delle persone.
Il Commissario per la Ricostruzione, Giovanni Legnini, ha dato un impulso fondamentale a questo processo di rinascita. Ha portato i fondi del Programma Next-Appennino e ha infuso nuovo entusiasmo nel tessuto produttivo locale. Le imprese hanno risposto massicciamente ai bandi e hanno presentato progetti innovativi che meritano di essere sostenuti.
Tuttavia, il suo successore non è riuscito a trovare ulteriori fondi e sembra riposarsi sugli allori del predecessore. Il governo nazionale, a Roma, sembra ignorare le necessità di questi territori, come dimostrato dal riconoscimento della Zona Economica Speciale (ZES) limitata a sotto il Tronto e dai tagli alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Ciò che manca, soprattutto, è una strategia complessiva, una visione per queste terre duramente colpite dallo spopolamento e dal sisma. Al di là di eventi pubblici e convegni, i governi regionale e nazionale non hanno ancora delineato una visione chiara per il futuro delle aree interne e stentano a destinare le risorse necessarie.
Siamo solidali con tutte le comunità che ancora subiscono le conseguenze di questa gestione carente. Riteniamo sia giunto il momento di coinvolgere le migliori menti e le risorse necessarie per condividere con le popolazioni un piano di rinascita solido ed efficace. Altrimenti, rischiamo di ricostruire un paesaggio senza vita.
Il Partito Democratico delle Marche è impegnato a lavorare con le comunità locali per garantire un futuro migliore per tutti. La resilienza e la determinazione di queste popolazioni merita di essere premiata con azioni concrete e una visione a lungo termine.