Una Direzione molto significativa quella che stamane si è tenuta ad Ancona, in cui la Segretaria del PD Marche, dopo una approfondita analisi del voto e un intenso dibattito, ha delineato le priorità future del Partito. Un dibattito molto partecipato durato più di tre ore nonostante i tempi dei singoli interventi contingentati fin dall’inizio in 5 minuti per ciascuno.
Nella sua relazione, Bomprezzi ha sottolineato innanzitutto l'importanza del dibattito post-elettorale e del confronto con i segretari di Federazione e di Circolo, per individuare eventuali errori commessi e fare in modo che non si ripetano nella prossima tornata elettorale, riconoscendo il ruolo fondamentale della classe dirigente nel promuovere una discussione autorevole e seria in tutti i territori.
La Segretaria, pur essendo subentrata quando il treno elettorale era già in corsa, non ha avuto problemi nel riconoscere la sconfitta del centrosinistra alle recenti elezioni amministrative. Pur nella sconfitta e nonostante una diminuzione dei consensi negli anni, sia a livello nazionale che regionale, quello dei Democratici delle Marche resta il primo partito con oltre il 21% dei consensi nei Comuni dove si è presentato con il proprio simbolo e al netto dei consensi andati logicamente a liste civiche affini e di area.
Bomprezzi ha posto l'attenzione sul crescente astensionismo e la necessità di riavvicinare la politica al territorio, affrontando le sfide quotidiane poste da una società in continua evoluzione, accompagnata da una crescente insicurezza sociale: “è importante - ha sottolineato la Segretaria - avviare un lavoro di ricerca e analisi delle cause di questa crisi di rappresentatività, senza cercare singoli capri espiatori ma avanzando proposte concrete”.
La Segretaria ha quindi rivolto lo sguardo in avanti, ponendo già da oggi l’attenzione alle prossime sfide amministrative future: “Il PD Marche ha il dovere di discutere negli organismi regionali delle elezioni amministrative 2024, con specifica attenzione ai Comuni più popolosi della Regione: Pesaro e Fano, in primis. Occorre tutti insieme farsi carico di quelle sfide e insieme ragionare per assicurare la coalizione più ampia, i candidati migliori, il metodo di selezione più opportuno. Non lasceremo soli i Circoli dove si andrà al voto perché in questa sede condivideremo le scelte più importanti”.
Bomprezzi ha evidenziato le priorità tematiche del PD Marche, tra cui lavoro, lotta alle disuguaglianze e sanità pubblica: “Il nostro impegno, di tutto il partito, si dovrà concentrare sulla difesa della sanità pubblica, continuando un percorso già avviato, fatto di confronti e manifestazioni su questo tema, completamente umiliato dalla destra al governo regionale”. Su questo versante, come già anticipato dalla Segretaria ai tre sindacati dei lavoratori più rappresentativi, il PD delle Marche sarà presente alla manifestazione regionale in difesa della sanità pubblica organizzata ad Ancona il prossimo 15 luglio.
Nel dibattito è emersa la forte preoccupazione per la diffusione in tutto il Paese delle difficoltà economiche in cui versano sempre più famiglie. Un dato confermato anche dalla notizia, appresa proprio durante la mattinata, che quasi un milione di italiani non riescono a star dietro alle rate dei mutui.
La Segretaria, oltre alla priorità assoluta per questi temi, ha sottolineato anche la necessità di una nuova metodologia di approccio del Partito: “Il PD delle Marche si deve aprire, deve necessariamente e in modo virtuoso dialogare con le forze civiche, con l'associazionismo, il volontariato e tutti i sindacati, dei lavoratori e di categoria”. Sempre sul metodo, la Segretaria Dem ha annunciato l'organizzazione di un appuntamento annuale chiamato ‘Assemblea regionale dei Segretari di Circolo’: “Una piattaforma che servirà a favorire il confronto e lo scambio di idee tra i Circoli, la base, e il Partito regionale”.
Non poteva mancare nell’attenta disamina fatta dal vertice PD, un caldo invito ad una più proficua collaborazione e aggiornamento reciproco tra Gruppo consiliare e Partito regionale: “Il Gruppo PD in Consiglio regionale è la nostra voce nelle Istituzioni e il principale strumento di opposizione del Partito Democratico al malgoverno della destra. Il lavoro politico del nostro Partito non può essere pienamente efficace in assenza di una collaborazione e coordinamento costante. In palio c’è una posta in gioco molto importante dei singoli successi, c’è la necessità di recuperare la credibilità agli occhi degli elettori e riconquistare la leadership nella nostra Regione. L’unità del Partito passa prima di tutto da un’azione politica sinergica e concertata tra Partito e istituzione regionale”.
La Segretaria PD Marche ha concluso la sua relazione ribadendo l'impegno del Partito nella costruzione di un progetto che deve invertire la rotta, combattere le disuguaglianze sociali ed economiche, promuovendo condizioni di uguaglianza sostanziale tra le persone.
La relazione della Segretaria alla Direzione dell'8 luglio 2023 - versione integrale -
Sono passati quasi due mesi dal voto al primo turno del maggio scorso, ma non
sono passati invano. Questo tempo è servito a stimolare un dibattito post voto nei
territori che sono stati protagonisti di questa tornata elettorale. Troppo spesso ci
siamo dimenticati o abbiamo sottovalutato la necessità di discutere, di dibattere, di
confrontarci. D’intesa con la segreteria regionale, ho invitato i segretari di federazione
e di circolo a promuovere una discussione vera, nelle sedi opportune. Sono loro grata
perché hanno concorso a svolgere questo dibattito locale in modo pronto, serio e
autorevole. Non era facile, né scontato. Oggi, arricchiti da questa fase di ascolto e
dialogo, possiamo discutere insieme.
La sconfitta del centrosinistra ai ballottaggi delle elezioni comunali è stata netta e
chiara. Nel maggio 2023 sono andati al voto quasi 600 comuni, con 12 capoluoghi di
provincia e uno di regione (Ancona). Sui sette capoluoghi al voto il centrodestra ha
vinto in cinque città, numero che sale a nove su 13 capoluoghi se si considerano anche
i risultati del primo turno.
Nelle Marche sono andati al voto solo 15 comuni su 225, di cui 4 con popolazione
superiore ai 15.000 abitanti (Ancona, Falconara, Grottammare, Porto Sant’Elpidio), 13
sono stati eletti al primo turno e 2 al ballottaggio. Il bilancio, come sapete, è negativo.
Peraltro, non è “un fulmine a ciel sereno”, ma conferma una annosa ed inarrestabile
tendenza negativa.
I risultati delle amministrative del 2022 e quelli delle amministrative del 2023
sono in continuità. Sbagliato dire che lo scorso anno avevamo vinto o tenuto.
Avevamo perso. Alle elezioni amministrative dello scorso anno, infatti, la coalizione
di centrodestra aveva vinto in più capoluoghi. A giugno 2022 si tennero infatti le
elezioni comunali in quasi mille comuni, tra cui 22 capoluoghi di Provincia e quattro
capoluoghi di Regione: Genova, L’Aquila, Palermo e Catanzaro. È pur vero che nel
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complesso i ballottaggi erano stati più favorevoli al Partito Democratico e al
centrosinistra, ma nel complesso il centrodestra aveva ottenuto la vittoria in più comuni
e capoluoghi: 12 a 10.
Questa tendenza negativa è più evidente nel voto alle politiche di questi ultimi
anni. Intanto per il crescente astensionismo: il 36% degli elettori alle ultime politiche
del 2022 non è andato alle urne. Rispetto alle elezioni precedenti mancano all’appello
circa 4,5 milioni di elettori. Significa che c’è un gap importante tra la politica (o meglio,
tra i politici) e il territorio.
Anche nelle Marche, per quanto concerne le elezioni amministrative di quest’anno,
si registra complessivamente, rispetto agli ultimi 5 anni, un aumento di astenuti.
Al riguardo abbiamo notato che gli astensionisti sono di regola minori quanto più
piccola è la realtà comunale, complici probabilmente sia la partecipazione sociale o la
conoscenza diretta tra le persone, quanto la maggiore presenza di liste civiche.
Al Primo turno (14-15 maggio) queste sono state le percentuali di non votanti
Maggio 2023 2018
In tutta Italia 40,97% 38,78%
Marche 42,99% 41,24%
Ancona 45,96% 45,40%
Porto Sant'Elpidio 37,81% 36,12%
Falconara Marittima 44,30% 42,41%
Grottammare 36,37% 35,33%
Al Secondo turno (28-29 maggio) invece la percentuale di non votanti
Maggio 2023
In tutta Italia 50,39%
Marche 47,96%
Ancona 48,25%
Porto Sant'Elpidio 46,78%
Il dato di Ancona risalta per la percentuale di astensionismo.
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Il PD ha registrato un calo dei consensi costante negli anni.
Alle politiche del 2018 il PD aveva ottenuto circa 8,3 milioni di voti. Alle europee
2019 invece 7,9 milioni. Alle ultime elezioni politiche del 2022 intorno a 7,2 milioni.
È una lenta ma inesorabile perdita. Dal famoso 40,8% di Renzi nel 2014, il Pd ha perso
quasi 5 milioni di voti. Anche nelle Marche la perdita è stata importantissima.
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Malgrado ciò ci confermiamo il primo partito con oltre il 21% dei consensi
ovunque ci presentiamo con il nostro simbolo (Falconara, Ancona, Porto Sant’Elpidio).
Le sconfitte di Ancona e Porto Sant’Elpidio si sono fatte sentire. Ci rallegriamo per
il successo di Grottammare. Il quadro per il resto è sostanzialmente immutato.
Ebbene: questa annosa, costante, inesorabile, tendenza negativa sul voto alle elezioni
amministrative ed alle elezioni politiche è figlia dell’ascesa inarrestabile della destra
conservatrice nazionale? Oppure del fallimento di un partito, e della sua strategia
anche sulla politica delle alleanze, dell’agonia delle forze di sinistra? Poteva
miracolosamente essere arginata ed addirittura invertita a livello nazionale e
regionale dal nuovo corso nazionale e regionale avviato ai congressi di 4 mesi fa?
Penso sia chiaro a tutti che nella dinamica del voto, soprattutto locale, contano
le persone, le relazioni locali, le storie individuali e collettive. Certamente un valore
lo ha il giudizio sul governo nazionale, sul lavoro fatto ed i risultati conseguiti.
Certamente importante è la capacità di tessere alleanze ed aggregare. Capacità che
ultimamente abbiamo smarrito, figli di una visione egemonica, autosufficiente del
Partito Democratico. Ma se vogliamo essere onesti con noi stessi non è solo questo. È
anche questo, ma non è solo questo.
Serve un lavoro di ricerca ed analisi seria delle cause, che indaghi a fondo sulle
ragioni della crisi.
Che sia una crisi strutturale, figlia di una società in evoluzione e in transizione, dove
dominano gli individualismi e una forte insicurezza sociale, mossa da fenomeni
mondiali quali la globalizzazione o le grandi innovazioni in campo economico,
finanziario e tecnologico, oppure che sia una crisi ciclica, legata all’emersione di una
nuova classe dirigente, con il suo differente linguaggio o modo di leggere la realtà, non
possiamo determinarlo con precisione né ho la presunzione di farlo. Penso però di poter
affermare con un discreto livello di convinzione che sarebbe semplicistico addossare
tutte le colpe ad una sola persona, magari strumentalmente. Credo che la questione sia
ben più complessa e soprattutto che ci debba far interrogare tutti.
Sforziamoci dunque di condurre un’analisi seria, senza dover cercare singoli capri
espiatori e senza farci ammaliare dalla strada più breve della colpevolizzazione di
questo o quello. Invece, consapevoli dei profondi cambiamenti e trasformazioni che
la nostra epoca sta vivendo, di crescente insicurezza, di ingiustizia sociale, come partito
di centro-sinistra è nostra responsabilità cercare di mettere in piedi un progetto
che possa invertire la rotta. Questo è il compito della Politica. Semplificare,
banalizzare, ci porterebbe ad adagiarci. E non ce lo possiamo permettere. Anzi. Come
maggiore Partito di centro-sinistra dobbiamo al più presto attivarci per
riconnettere tutte quelle forze partitiche a noi affini e sforzarci di trovare ogni
strumento utile per combattere le discriminazioni sociali e conseguire più ampie
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condizioni di uguaglianza sostanziale. Questo è il nostro compito. E non sarà facile.
Richiederà tempo, costanza e determinazione.
2) ELEZIONI AMMINISTRATIVE FUTURE
Tra un anno si svolgeranno nuove elezioni amministrative, le elezioni europee, e,
probabilmente, verrà ripristinata l’elezione diretta dei Consigli provinciali. Al netto del
lavoro politico di ricostruzione che il PD dovrà fare a livello nazionale, noi dovremo
fare il massimo possibile per essere competitivi, individuando il progetto di
crescita migliore per la città, le candidature più credibili, la coalizione più ampia
e rappresentativa.
Sento da più parti affermare, ahimè a volte percependo un po’ di malizia, che il
gruppo dirigente regionale, tra un anno, non potrà sottrarsi al giudizio per un eventuale
esito elettorale negativo. Condivido la riflessione di chi non perde occasione né tempo
per richiamarci a questa responsabilità. Ad essi voglio dire che non intendiamo affatto
sottrarci a questa responsabilità, tutt’altro. È del tutto evidente che un gruppo dirigente
si misura sul frutto del suo lavoro.
Per queste ragioni, il PD Marche ha il dovere di discutere negli organismi
regionali delle elezioni amministrative 2024, con specifica attenzione ai Comuni
più popolosi della Regione: Pesaro e Fano, in primis. Occorre tutti insieme farsi
carico di quelle sfide e insieme, in questa sede, ragionare per assicurare la coalizione
più ampia, i candidati migliori, il metodo di selezione più opportuno. Non lasceremo
solo il PD di Pesaro e Fano perché in questa sede condivideremo le scelte più
importanti.
Ritengo intanto fondamentale che nei Comuni più grandi che andranno al voto nel
2024 sia assicurata una gestione unitaria del partito. A Fano in particolare è compito
del partito provinciale lavorare per una soluzione il più possibile unitaria, evitando
conflitti a pochi mesi dal voto.
Organizziamoci per rendere la sfida elettorale difficile per i nostri avversari politici,
in particolare nei luoghi dove governiamo da tempo e che perciò sono osservati
speciali. Impegniamoci ad essere competitivi, garantendo nei territori una classe
dirigente adeguata a vincere.
3) LE PRIORITÀ TEMATICHE E LE INIZIATIVE DEL PD MARCHE
Nella relazione presentata e votata alla direzione regionale del 2 aprile scorso, sono
state tracciate le tre direttrici strategiche del PD Marche: lavoro, lotta alle
disuguaglianze e sanità pubblica. A quest’ultima è stata data priorità assoluta, per tre
principali ragioni: è sotto gli occhi di tutti che la situazione sia sempre più drammatica,
come anche evidenziato dalle manifestazioni che stanno nascendo in tutta Italia ad
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iniziativa dei sindacati e di altre forze civiche quali associazioni e comitati; la
Segretaria nazionale Elly Schlein ha inserito la difesa della sanità pubblica tra le prime
battaglie politiche urgenti da condurre; nelle Marche, la situazione è acuita da una
gestione superficiale e populista del sistema sanitario regionale, la cui maggioranza di
governo sta frettolosamente conducendo un percorso istituzionale di approvazione del
nuovo Piano Socio Sanitario.
Per tutti questi motivi, ci siamo messi immediatamente al lavoro con i membri del
Tavolo Sanità, guidato dal referente Claudio Maffei, che approfitto per ringraziare per
il prezioso impegno che ci stanno dedicando. Ne è scaturita una prima iniziativa
regionale, il 6 maggio ad Ancona, alla quale hanno partecipato un centinaio di persone,
una buona parte non iscritte. In quell’occasione, ho spronato i livelli provinciali e locali
a fare lo stesso. Sono stata ben felice di constatare come tutto il territorio si sia profuso
in questo senso, coinvolgendo anche il tavolo e i consiglieri regionali, e a cui il
regionale ha preso parte. Non è mancata, poi, la nostra presenza alle manifestazioni
organizzate sul tema: il sit-in promosso il 15 giugno in tutta Italia dall’Intersindacale
della Dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, insieme con Associazioni di pazienti e
di cittadini; la mobilitazione del 24 giugno promossa dalla Cgil insieme a un’ampia
rete di associazioni laiche e cattoliche. La nostra voce non è mancata sui media, con
comunicati di denuncia e di vicinanza.
Relativamente alla Proposta di Piano Socio-Sanitario, abbiamo attivato un metodo
condiviso e partecipato di approfondimento, mettendo insieme Tavolo sanità,
segreteria regionale, segretari di federazione e consiglieri regionali. Ritengo infatti
essenziale che il Partito possa uscire con una voce sola e chiara. Con questa modalità
ci stiamo approcciando, nonostante il poco tempo a disposizione e la stagione estiva,
ad una capillare attività di informazione alla cittadinanza.
Certamente non sono state trascurate altre fondamentali questioni, a partire da
quelle di maggiore attualità: penso alla conferenza stampa sull’alluvione svoltasi a
Senigallia il 28 aprile, al sit-in con il PD Umbria a Fabriano per chiedere il raddoppio
della Orte-Falconara di venerdì 5 maggio; all’iniziativa pubblica sul Decreto Cutro a
San Benedetto del Tronto alla presenza di Pierfrancesco Majorino del 4 giugno. Stiamo
più recentemente concentrando le nostre energie sulla scuola pubblica, su cui auspico
una sinergia costante con la nostra parlamentare, nonché Responsabile Scuola del PD
Marche, Irene Manzi. È nostra specifica intenzione farci vedere attenti e tempestivi
sulle principali notizie politicamente rilevanti delle Marche. Fino ad ora abbiamo
prodotto circa 40 comunicati stampa.
A livello nazionale, sono stati identificati i temi della sanità, del lavoro e del PNRR,
che sono perfettamente in linea con il programma tracciato dal PD Marche. È stata
indicata un'agenda estiva, chiamata “Estate militante”, che seguiamo da vicino e che
intendiamo attuare anche nella nostra regione, con la collaborazione di tutte e tutti.
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4) PD MARCHE APERTO
Per rilanciare il PD delle Marche, per conquistare la fiducia di cittadini ed
elettori, serve un atteggiamento di grande apertura, ascolto, umiltà e prossimità.
Proprio per questo prediligo e chiedo di favorire il più possibile (e quando opportuno)
occasioni di confronto con iscritti e non.
Cerchiamo di costruire e mantenere un dialogo costante con tutte quelle forze
extrapartitiche con cui poter condividere valori, proposte e battaglie: le forze civiche,
l’associazionismo, il volontariato, il sindacato, per fare qualche esempio. Il 26 giugno
ho incontrato, con il vice-segretario e il responsabile ai rapporti con le parti sindacali
Andrea Salvatori, i tre segretari regionali di CGIL/CISL/UIL, con cui abbiamo iniziato
a tracciare un metodo di lavoro congiunto e collaborativo, pur nel rispetto dei reciproci
ruoli.
Stiamo cercando di non perdere nessuna occasione di invito a scendere nelle
piazze, e vi sprono a fare altrettanto; oltre alle mobilitazioni di sindacati e
associazioni che ho già citato, eravamo: alle celebrazioni del 25 aprile; all’evento a
Cantiano con i sindacati per il 1 maggio; alla mobilitazione nazionale in difesa del
diritto all’aborto in Ancona del 6 maggio indetta da Non una di Meno; a quella di
Bologna con CGIL/CISL e UIL, sempre del 6 maggio, su lavoro e diritti; alla protesta
degli studenti in tenda davanti alle università italiane per l’emergenza alloggi; alla
marcia per la Pace Perugia Assisi del 21 maggio; al Marche Pride del 17 giugno a
Civitanova Marche, che ha visto la formale adesione del PD Marche.
Riapriamo i luoghi di partecipazione politica e di aggregazione. Apriamo le sedi,
organizziamo banchetti nelle piazze, rendiamoci visibili, torniamo a fare le Feste
dell’Unità. A tal proposito, sarei ben lieta di partecipare, insieme alla Segreteria, a
quelle che via via si stanno programmando sul territorio, e ringrazio coloro che ce le
hanno già segnalate. Ci saremo con gioia.
5) IL RAPPORTO CON LE FEDERAZIONI PROVINCIALI E I CIRCOLI
Il Partito Democratico non esisterebbe senza l’apporto delle tante volontarie e
volontari che quotidianamente fanno vivere la nostra Comunità, tenendo aperte le sedi,
organizzando iniziative, contribuendo fattivamente alla presenza del Partito sul
territorio. I circoli sono la linfa vitale di un’organizzazione democratica come quella
del PD. Con le loro segretarie e i loro segretari, rappresentano le cosiddette “antenne
sul territorio”, delle realtà che hanno il polso del sentire dei marchigiani.
Per questa ragione ho voluto chiamarli a raccolta lo scorso 1 luglio, alla presenza del
tesoriere nazionale Sen. Michele Fina e grazie all’impegno della Responsabile dei
circoli Sara Calisti. Abbiamo istituito un appuntamento, che si prefigge di essere
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almeno annuale, e che abbiamo chiamato “Assemblea regionale dei segretari di
circolo”. È stato un incontro molto partecipato e apprezzato, un’occasione in cui
condividere preoccupazioni e difficoltà, ma anche per scambiarci idee, proposte e
buone pratiche.
Sin dall’inizio del mandato ho voluto dedicare un’attenzione particolare ai
circoli. Non a caso, uno dei primi atti politici che ho messo in campo è stato quello
di incontrare i Segretari provinciali e organizzare insieme a loro 5 assemblee
provinciali aperte per tornare in tutte le province marchigiane entro il primo mese.
Come Segreteria regionale prestiamo molta cura alle iniziative dei PD locali,
cercando di garantire al massimo la nostra presenza e dandovi risalto mediante i
nostri canali di comunicazione. Per favorire la comunicazione interna, insieme al
bravo organizzatore regionale Marco Belardinelli abbiamo creato un calendario
condiviso che abbiamo messo a disposizione dei segretari e degli organizzatori
provinciali, ai quali abbiamo chiesto di segnalare ogni iniziativa che vi possa essere
inserita. A nostra volta, ci siamo impegnati come Segreteria regionale a veicolare ogni
informazione sulle attività del partito regionale in modo capillare; a questo fine, stiamo
costruendo un database dei segretari di circolo, e confidiamo nell’apporto dei segretari
e degli organizzatori di federazione per assicurarci che nessuno rimanga escluso.
I circoli vivono in prima linea la crisi di partecipazione che interessa il nostro
Partito, come del resto tutti gli altri partiti. Abbiamo appurato che ci sono svariati
circoli inattivi o sguarniti di iscritti, soprattutto nelle aree interne, e che perciò hanno
bisogno del nostro aiuto. Su questo, è fondamentale il ruolo di affiancamento e
sostegno, insostituibile e prezioso, dei Segretari di federazione, che sono il raccordo
tra i territori e il partito regionale, e ai quali ho chiesto di aiutarmi a riaprire i circoli
che hanno chiuso, a riattivare quelli dove tensioni interne o problematiche di varia
natura li hanno resi meno dinamici, ad incrementare il numero di quelli poco nutriti
(valutando, dove possibile e opportuno, anche degli accorpamenti), a valorizzare i
coordinamenti di zona. Nessun angolo delle Marche dovrà sfuggire al nostro
monitoraggio e al nostro lavoro.
6) IL RAPPORTO CON IL GRUPPO CONSILIARE
Il Gruppo PD in Consiglio regionale è la nostra voce nelle istituzioni e il principale
strumento di opposizione del Partito Democratico alle famigerate azioni della
destra. Il lavoro politico del nostro Partito non può essere pienamente efficace in
assenza di un rispetto, di una collaborazione, di un aggiornamento e coordinamento
reciproci. In palio c’è una posta in gioco molto importante: recuperare la credibilità
agli occhi degli elettori e riconquistare la leadership nella nostra Regione. L’unità del
Partito passa prima di tutto da un’azione politica sinergica e concertata tra
Partito e istituzione regionale.
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Nell’affrontare la pratica relativa al nuovo PSSR, come detto prima, abbiamo
improntato una modalità partecipata e condivisa di lavoro, che mi auguro possa
essere apprezzata e perseguita da tutti, oltre che replicata in ogni sfida politica
che ci troveremo ad affrontare. L’altro giorno, a Chiaravalle, è stato un bel colpo
d’occhio vedere insieme rappresentanti del gruppo consiliare, del gruppo di lavoro
sanità e del partito allo stesso tavolo. Abbiamo fatto percepire un Partito unito e coeso.
Differentemente, altri atteggiamenti, come il diniego della firma di atti ad alcuni
componenti del gruppo, di cui sono venuta a conoscenza mediante lettere inoltratemi
da due consiglieri, e di cui ho interessato la Segretaria nazionale, non ci fanno onore.
Non disperdiamo inutilmente le nostre energie con modalità che non ci fanno bene.
Finalmente, dopo un periodo di stallo di oltre un mese, la destra ha mantenuto fede al
proprio accordo ed è stato possibile riattivare il lavoro nelle Commissioni consiliari.
I quattro referenti della segreteria regionale si sono già messi in contatto con i relativi
consiglieri. Il continuo aggiornamento della segreteria e della Segretaria rispetto a
quanto accade nei palazzi consigliari è imprescindibile per mantenere una linea politica
unitaria e per mettere in condizione il Partito di discutere al proprio interno quando
necessario. Pur nel rispetto dell’autonomia del ruolo dei Consiglieri, non si può
immaginare uno sfilacciamento dell’attività consigliare rispetto a quella del
Partito, o peggio un agire scoordinato del gruppo. Esiste un unico Partito
Democratico delle Marche, e come tale una deve essere la sua voce (al netto del
democratico dibattito interno, sempre volto al raggiungimento di una sintesi). Fughe
in avanti, esclusioni, tensioni, provocazioni, mancato rispetto della persona e dei
ruoli altrui, messaggi più o meno subliminali sui giornali, non ci consentono di
restituire un’immagine del Partito unitaria e attenta ai reali bisogni delle persone,
e tradiscono la richiesta di un cambiamento che è nostro dovere assolvere.
Io intendo proseguire sulla strada della reciproca collaborazione. Incontrerò
quindi presto i segretari provinciali per stilare insieme un calendario di incontri di metà
mandato con il gruppo consiliare. Sarà la nostra grande occasione di tornare insieme
sul territorio, di rendere edotta la cittadinanza circa il nostro operato e, non da ultimo,
di dimostrare che abbiamo imparato dai nostri errori e che quella fiducia che nonostante
tutto ci è stata ridata alle primarie non si vuole tradire. Confido che il Partito tutto
voglia camminare al mio fianco in questo percorso.
Grazie.
La Segretaria regionale
Chantal Bomprezzi