Il Partito Democratico boccia la nuova legge regionale approvata questa mattina dall’Assemblea legislativa delle Marche che va a modificare sostanzialmente la precedente legge n. 3 del 2017, varata dal centrosinistra per prevenire, contrastare e curare le dipendenze patologiche legate alla ludopatia (slot-machine, gratta e vinci, scommesse, bingo, video-lottery, ecc.,) e le crescenti dipendenze da nuove tecnologie che colpiscono sempre più spesso i giovani.
I dati a disposizione, infatti, parlano di centinaia di persone che hanno problemi con i giochi, sia legali che illegali. La legge del 2017 consentiva di definire con tempestività le strategie di contrasto al fenomeno del gioco patologico con azioni coordinate in diversi settori (sociale, sanitario, scolastico) e tra diversi soggetti (Comuni, aziende sanitarie, privato sociale, esercenti commerciali).
“Prevenzione e contrasto - afferma il consigliere Antonio Mastrovincenzo, relatore di minoranza - erano i pilastri della legge n. 3, presa a riferimento in tutta Italia. Tanto è vero che, nella scorsa legislatura, quando ricoprivo l'incarico di presidente dell’Assemblea, sono stato invitato più volte a presentarne i contenuti a diversi convegni nazionali sul tema. Con le modifiche approvate dalla destra, questi due pilastri vengono di fatto minati alla base. L’unica modifica necessaria era la previsione della sua non retroattività per gli esercizi già esistenti prima dell’entrata in vigore della legge n. 3 del 2017, al fine di venire giustamente incontro alle preoccupazioni delle aziende del settore ed evitare chiusure e gravi ripercussioni, anche dal punto di vista occupazionale. Ma ritengo gravemente sbagliata la sanatoria per quelle attività che hanno aperto con apparecchi da gioco dopo il 2017. Così come non sono assolutamente condivisibili le altre modifiche apportate, che non rispondono alle finalità della legge, a partire dalla assurda e immotivata scelta di ridurre le distanze tra apparecchi da gioco e luoghi sensibili”.
“Sarà che provengo da una città che anni fa è stata dolorosamente segnata dalla piaga della ludopatia - aggiunge il capogruppo Maurizio Mangialardi - e che sulla scia delle iniziative assunte da tanti giovani e giovanissimi attraverso l'associazione Zero Slot ha saputo reagire sul piano culturale, prima ancora che su quello normativo, ma queste modifiche approvate dalla destra fanno davvero tremare i polsi. Chi ispira simili provvedimenti, che non solo non contrastano ma neppure prevengono la piaga della ludopatia da cui, purtroppo spesso, scaturiscono drammi sociali e tragedie familiari, o ignora la portata del fenomeno o è un irresponsabile. In entrambi i casi, è grave che la maggioranza abbia scelto di respingere la gran parte degli emendamenti correttivi che quanto meno manteneva intatto l’obiettivo di prevenzione della legge del 2017”.
"La destra regionale - conclude la segretaria del Pd Marche Chantal Bomprezzi - affossa ancora una volta i più deboli, giocando sulle loro fragilità. Questa modifica normativa è un vero e proprio incentivo al gioco d’azzardo e gli unici a beneficiarne saranno le imprese del settore".
I dati a disposizione, infatti, parlano di centinaia di persone che hanno problemi con i giochi, sia legali che illegali. La legge del 2017 consentiva di definire con tempestività le strategie di contrasto al fenomeno del gioco patologico con azioni coordinate in diversi settori (sociale, sanitario, scolastico) e tra diversi soggetti (Comuni, aziende sanitarie, privato sociale, esercenti commerciali).
“Prevenzione e contrasto - afferma il consigliere Antonio Mastrovincenzo, relatore di minoranza - erano i pilastri della legge n. 3, presa a riferimento in tutta Italia. Tanto è vero che, nella scorsa legislatura, quando ricoprivo l'incarico di presidente dell’Assemblea, sono stato invitato più volte a presentarne i contenuti a diversi convegni nazionali sul tema. Con le modifiche approvate dalla destra, questi due pilastri vengono di fatto minati alla base. L’unica modifica necessaria era la previsione della sua non retroattività per gli esercizi già esistenti prima dell’entrata in vigore della legge n. 3 del 2017, al fine di venire giustamente incontro alle preoccupazioni delle aziende del settore ed evitare chiusure e gravi ripercussioni, anche dal punto di vista occupazionale. Ma ritengo gravemente sbagliata la sanatoria per quelle attività che hanno aperto con apparecchi da gioco dopo il 2017. Così come non sono assolutamente condivisibili le altre modifiche apportate, che non rispondono alle finalità della legge, a partire dalla assurda e immotivata scelta di ridurre le distanze tra apparecchi da gioco e luoghi sensibili”.
“Sarà che provengo da una città che anni fa è stata dolorosamente segnata dalla piaga della ludopatia - aggiunge il capogruppo Maurizio Mangialardi - e che sulla scia delle iniziative assunte da tanti giovani e giovanissimi attraverso l'associazione Zero Slot ha saputo reagire sul piano culturale, prima ancora che su quello normativo, ma queste modifiche approvate dalla destra fanno davvero tremare i polsi. Chi ispira simili provvedimenti, che non solo non contrastano ma neppure prevengono la piaga della ludopatia da cui, purtroppo spesso, scaturiscono drammi sociali e tragedie familiari, o ignora la portata del fenomeno o è un irresponsabile. In entrambi i casi, è grave che la maggioranza abbia scelto di respingere la gran parte degli emendamenti correttivi che quanto meno manteneva intatto l’obiettivo di prevenzione della legge del 2017”.
"La destra regionale - conclude la segretaria del Pd Marche Chantal Bomprezzi - affossa ancora una volta i più deboli, giocando sulle loro fragilità. Questa modifica normativa è un vero e proprio incentivo al gioco d’azzardo e gli unici a beneficiarne saranno le imprese del settore".