L’On. Nicola Danti, eurodeputato del Partito Democratico eletto nella circoscrizione Italia Centrale, ha visitato ieri mattina due importanti realtà del mondo delle startup marchigiane. Due “spazi di contaminazione” che tengono insieme manifattura, cultura, didattica ed innovazione.
Grazie alla disponibilità di Christian Ricciarini, cofounder "Officine Creative Marchigiane", ed Enrico Tai Battistelli cofounder incubatore BPCube, si è svolta la visita allo spazio di coworking ID106 di Pesaro, incubatore di startup tra i primi a livello regionale. Poi l’incontro con Talent, un’altra startup di Ancona attiva nel campo dell’educazione digitale - una giovane realtà che si occupa di promozione della cittadinanza europea e della competenza digitale (e in particolare della robotica) nelle scuole.
Queste le dichiarazioni dell’On. Danti «Abbiamo discusso delle opportunità che l’Europa può offrire, non solo in termini di finanziamenti. Tra i temi che abbiamo affrontato, uno dei problemi più importanti è quello del credito alle startup: su questo ci sono alcuni modelli in Europa che dovremmo seguire.
Più in generale è determinante per chi siede in Parlamento europeo avere non solo la conoscenza ma anche il confronto con chi fa innovazione, perché il futuro del lavoro anche sul nostro territorio passerà sempre più da qui.
Il futuro delle Marche passerà anche dalla capacità di abbinare innovazione e tradizione”.
Il Segretario Giovanni Gostoli che ha accolto l’Eurodeputato in visita nelle Marche con una delegazione di rappresentati dem, afferma che “nelle Marche ci sono 4 incubatori, ciascuno di loro rappresenta numerose “start up”, ed hanno agito per la prima volta in rete nel 2016 in una progettualità a guida regionale, andando pure in Silicon Valley.
Realtà vive ed innovative che sono un’ottima base per un investimento verso i Centri di imprenditorialità diffusa (CID): spazi di contaminazione tra innovazione, arte, cultura, scienza, manifattura e valorizzazione territorio. Un progetto del programma di governo regionale del Partito democratico.
La grande vocazione produttiva della nostra regione può essere aggiornata, attraverso nuovi modelli imprenditoriali che mettano al centro i giovani e possano promuovere l’imprenditoria femminile in particolare, proiettando questo territorio ancora di più nel mercato globale. La priorità cruciale sarà quella di realizzare spazi in cui accompagnare le piccole e medie imprese verso nuove frontiere e le sfide del nostro tempo: mercato globale, internazionalizzazione, digitale e innovazione; spazi dove bisogna dare risposte alle esigenze delle start up, ad esempio la difficoltà di accesso ai finanziamenti e la loro vocazione globale: questo significa vedere il mondo come il proprio mercato.
Siamo orgogliosi che sia di origini marchigiane la start up dell’anno proclamata per il 2018, “EryDel”.
Conclude Gostoli ”Investire nei CID significherebbe inaugurare un nuovo modello di sviluppo della manifattura nel XXI secolo: un Rinascimento Industriale. Le Marche sono la regione più manifatturiera d’Italia e dobbiamo cogliere l'occasione storica di poter diventare il laboratorio per l’Italia”.