“Per Salvini gli interessi di partito vengono prima di quelli del Paese: scappa dal fallimento prima che a cambiare siano i sondaggi. In realtà fugge dalle responsabilità della prossima legge di bilancio, perché in poco più di un anno Lega e M5S hanno messo in ginocchio l’Italia”. Sono le parole del segretario regionale Pd, Giovanni Gostoli, sulla crisi che si è aperta in queste ore del governo “gialloverde”.
“È stato il governo dello zero: crescita zero, zero investimenti, mandato zero e anche zero interesse e zero provvedimenti concreti per le Marche colpite dal terremoto” ha aggiunto Gostoli richiamando le parole del Presidente di Regione, Luca Ceriscioli.
“È irresponsabile aprire una crisi, a ridosso del ferragosto, senza prima mettere in sicurezza la legge di stabilità - continua il segretario dem - “L’aumento dell’Iva al 25% sarebbe devastante per l’economia marchigiana. In media 541 euro in più a famiglia secondo il Sole24Ore. In autunno avremo un conto salatissimo. A rimetterci saranno sempre i più deboli. A pagare l’instabilità e la poca credibilità di chi governa saranno sempre le imprese, i lavoratori e le famiglie. Per fortuna questa lunga notte sta per finire. Occorre voltare pagina per amore dell’Italia e delle Marche”.
“Nel Pd nazionale serve anzitutto calma e gesso. È un momento storico per il Paese. C’è in gioco non il destino di qualche parlamentare, ma qualcosa di più importante: il futuro dell’Italia. La prima cosa che vuole il nostro popolo è l’unità. Nei confronti dei cittadini abbiamo il dovere della concretezza. Solo con unità e concretezza, senza alchimie politiche, possiamo prendiamoci cura del futuro dell’Italia e delle Marche, afferma il segretario regionale Pd Gostoli.
E conclude: “Per discutere ci sono tempi, modi e luoghi. Basta tifoserie, serve un partito meno ostile e con più stile. Nei prossimi giorni si aprirà la crisi in parlamento. Spero si voti prima la sfiducia al Ministro dell’Interno, proposta dal Pd, perché Salvini è il principale responsabile del disastro di questo governo. Solo dopo discuteremo la strada da intraprendere nell’interesse del Paese ascoltando le parole del Presidente della Repubblica Mattarella. Invito tutti alla responsabilità perché questa crisi di governo e come usciremo da questa situazione condizionerà anche il cammino in vista delle prossime elezioni regionali”.