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Ceriscioli: con il governo dello zero personale e zero semplificazioni si rallenta la ricostruzione

Ceriscioli: con il governo dello zero personale e zero semplificazioni si rallenta la ricostruzione

Rendicontiamo le marche a tre anni dal sisma

“Siamo a tre anni dal sisma e ad un anno dall’insediamento del nuovo Governo che si era impegnato in campagna elettorale ad essere promotore di una svolta. Era stata promessa un’accelerazione delle procedure attraverso la semplificazione, più personale a servizio della ricostruzione e risorse per poter andare avanti.  Invece ci siamo trovati con il governo dello “zero”. In un anno non ha semplificato le norme, nonostante gli emendamenti richiesti dalle Regioni con le Marche capofila e infatti il ritmo della ricostruzione procede esattamente come procedeva prima, quando le risorse erano tante, ma ci eravamo  accorti che andavano cambiate le regole. Non  è stata data inoltre nessuna unità di personale di più, neanche quelle previste  e finanziate. Abbiamo chiesto a più riprese di sbloccare le 120 persone che devono arrivare all’Ufficio speciale per la ricostruzione, ma senza risultato. Il fatto è che se non ci sono  persone in più e le regole  restano quelle di prima, in termini di accelerazione, anche la ricostruzione va a zero. Devo inoltre aggiungere che zero sembra essere  l’interesse rispetto alle preoccupazioni e all’ansia della popolazione. Stesso discorso in termini di vicinanza a questa gente. Un esempio concreto è la visita del Papa  a Camerino  per incontrare i terremotati alla quale non era presente nessun rappresentante del Governo. Il tema del sisma è stato derubricato dall’agenda di Governo. Si parla  per una settimana di una barca con 20 migranti, ma non si parla per niente di quelle 30.000 persone che sono ancora oggi fuori dalle loro case. E’ un atteggiamento probabilmente volto a scaricare su qualcun altro le responsabilità: su chi c'era prima, su chi è sul territorio, nei confronti dei Comuni e delle Regioni e via dicendo. Ma qui ci sono responsabilità specifiche e noi il nostro lavoro lo stiamo facendo, ma senza personale e semplificazioni si va a rilento: in media 1.200 pratiche l’anno rispetto alle 5.000 che vorremmo  poter evadere. L’ abbiamo detto un anno fa e lo ripetiamo oggi. Speriamo che giornate come l'evento del Papa e il terzo anniversario del sisma possano svegliare l'attenzione del Governo e far comprendere quando siano importanti le loro responsabilità e il dialogo con il territorio e le comunità. A tal proposito vorrei esprimere tutto il mio sostegno a questi marchigiani davvero straordinari, con una grande capacità di resistenza. Noi continueremo a batterci per loro: vogliamo ottenere quello che  spetta loro di diritto, poter tornare a casa. Con i tempi e le regole di oggi non ci riusciremo mai e quindi abbiamo bisogno che il governo ci ascolti. L'impegno ce la metteremo tutto e chiederemo anche ad altri attori di attivarsi assieme a noi perché siamo convinti che questa sia una battaglia trasversale.  Non ne voglio fare un fatto contro questo o quel Governo. Il precedente ci ha dato tante risorse, ma anche tanta burocrazia. Quello che deve fare il Governo attuale è togliere la burocrazia che è ancora lì. Eliminarla è interesse di tutti. Se questo avverrà  il prossimo anno saremo qui a ringraziarli per aver finalmente messo in moto qualcosa. Ad oggi questa soddisfazione non la possiamo esprimere, anzi resta una forte preoccupazione perché quel cambio di passo che non c'è”.

Queste le parole del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli oggi nel corso della conferenza stampa che si è svolta a Palazzo Raffaello per rendicontare quanto stato fatto a tre anni dal sisma. Presenti anche la vicepresidente Anna Casini, gli assessori alla Protezione Civile Angelo Sciapichetti e al Bilancio Fabrizio Cesetti e il direttore dell’Ufficio speciale ricostruzione Cesare Spuri. Nel corso dell’incontro con i giornalisti sono stati forniti i dati relativi alle risorse impiegate e alle attività svolte Vedi slides

Rispetto ai 1.600 milioni di euro stanziati dai governi precedenti per l’emergenza prima e per la ricostruzione e lo sviluppo poi, il  governo attuale fino ad oggi ha preso zero impegni per le Marche.  Continua invece con  assiduità il lavoro della Regione Marche che nel complesso  in questi 3 anni ha destinato all’emergenza 904 milioni di euro così suddivisi: cas (contributo autonoma sistemazione) 202,9 mln; sae  (soluzioni abitative di emergenza) 238,1 mln ; urgenze ee.ll. 126 mln; alberghi 88 mln; acquisto immobili 41,3 mln; macerie 37,8 mln; agricoltura 29,5 mln; beni culturali 14,1 mln; delocalizzazione attività produttive 10,3 mln; trasporti 10,3 mln; oneri personale 8,6 mln; attività didattica 3,6 mln; servizi sociali 3,5 mln.
Per la ricostruzione privata sono state autorizzate 2.791 pratiche per un totale di 415 milioni di euro e per la ricostruzione pubblica sono stati approvati 223 progetti per un totale di 121,5 milioni di euro.
Nell’ambito del Piano di sviluppo rurale sono stati emanati bandi per 93 mln  ed erogati 23 mln di risorse a 3.277 aziende.
Per quanto riguarda infine il FESR (Asse 8) ammontano a 92 mln le risorse stanziate attraverso i bandi. Ad oggi 315 beneficiari pubblici e privati hanno ricevuto 8 milioni di euro.
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