“È iniziata la strumentalizzazione dei sondaggi nel dibattito politico regionale che non condizionerà il nostro percorso. I marchigiani non si fanno abbindolare. C’è chi vuole parlare di nomi, invece noi continueremo a lavorare prima di tutto sui temi.
Negli ultimi anni i sondaggi spesso non sono stati portatori di verità e devono essere presi con le pinze. Tutti ricordiamo le prime pagine dei giornali alle precedenti elezioni regionali nelle Marche. Per mesi, ogni giorno, davano Spacca e il centrodestra vincenti. Dovevano arrivare primi e alla fine sono arrivati quarti.
È molto strano un sondaggio che non si capisce da chi sia stato commissionato, realizzato quando lo scenario politico non è ancora definito e le candidature non sono in campo, con un campione di intervistati molto basso, quasi irrilevante. Sembra quasi il disperato tentativo di una destra consapevole di perdere, senza argomenti, che prova a dividere il centrosinistra e la possibilità di nuove future alleanze per il bene delle Marche.
Al di là dei sondaggi poi c’è la realtà. Qualche mese fa alle ultime elezioni amministrative, dopo i risultati delle europee, la destra sembrava dovesse vincere ovunque e invece hanno perso nei due terzi dei comuni marchigiani. In un clima politico complicato i cittadini nelle Marche hanno dato fiducia ai sindaci del Pd e delle liste civiche sostenute dal centrosinistra. Le Marche non saranno mai terra di conquista di chi semina odio, di chi cavalca le paure, di chi fa propaganda sui problemi, ma è poi incapace di risolverli.
In questi anni difficili è stato fatto tanto dal governo Ceriscioli, ma sappiamo che ancora tanto c’è da fare. Per questa ragione abbiamo dato vita alla “Costituente delle Idee”. Iniziative che si sviluppano nei territori, nei tavoli tematici regionali e sul web. Siamo l’unico partito nelle Marche che chiama le persone a discutere sul futuro. Per il Pd il progetto e le cose da fare per i marchigiani vengono prima delle candidature e dei destini personali”.