Europa 2018. Puntare ad una maggiore progettualità e spendere più risorse
Il passaggio al nuovo anno 2018 non deve farci dimenticare le cose importanti.
Come ricordava Gianluca Spinaci, Capo di Gabinetto del Segretario Generale del Comitato delle Regioni di Bruxelles, durante la conferenza stampa del PD Marche per la Festa dell’Europa, l’Unione Europea investe un terzo del bilancio complessivo nello sviluppo regionale.
Per tornare sulla strada della crescita economica sostenibile, per iniziare a considerare nuovi concetti come sharing o green economy, servono certamente risorse economiche, ma anche capacità progettuali e la necessaria stabilità politica. Una stabilità indispensabile per impostare e attuare piani a medio e lungo termine.
Le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013 hanno dato nascita, a partire dal 15 marzo dello stesso anno, alla XVII Legislatura, proprio quest'ultima, terminata con un decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati del Capo dello Stato, controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni.
In questa fase delicata, verso la quale si sta avviando il paese con le prossime elezioni fissate per il 4 Marzo 2018, è importante fare un rapido cenno alla grandissima sorpresa che l’attuale Presidente del Consiglio uscente – con un legame molto stretto con le Marche – ha destato sia a livello nazionale che internazionale. Ha saputo prendere il testimone in un momento cruciale per il paese e farlo navigare verso acque più tranquille.
In questi anni difficili, si è di nuovo presentata la questione della stabilità politica, anche se tra nuovi attori politici finora sconosciuti sulla scena nazionale e la paura di un alto astensionismo. Negli ultimi cinque anni, l’Italia ha comunque avuto un Presidente del Consiglio incaricato (Bersani) e tre che sono riusciti a sciogliere la riserva (Letta/Renzi/Gentiloni).
Cambi così frequenti di Governi continuano a minare la nostra capacità di realizzare o seguire progetti ed attività a medio e lungo termine e creano un conseguente danno oggettivo, reale ed immediato, alla capacità dell’Italia di crescere economicamente. Tale situazione di instabilità – per la verità un antico male nostrano – continua in un contesto nel quale tutte le economie intorno a noi si stanno riprendendo e crescono a tassi superiori rispetto ai nostri.
Questa situazione non potrà rimanere sostenibile ancora per lungo tempo, specialmente di fronte a tutte le sfide nazionali ed internazionali che aspettano l’Italia e anche l’Europa.
Speriamo che il rischio dell’astensionismo paventato per le prossime elezioni non tocchi le Marche che, normalmente, hanno popolazioni molto dedite al senso del dovere e all’attaccamento alla propria terra. Le zone terremotate continuano a soffrire, ma i cittadini soffrono e protestano nella dignità.
Battere la crisi diventa una competizione che dobbiamo affrontare contro noi stessi e contro altri attori regionali ed internazionali, e non più sui campi dei mondiali in Russia ai quali non parteciperemo.
Oltre a ricostruire il nostro modo di vedere le cose – soprattutto nelle Marche – dobbiamo concentrarci sulla progettualità di medio lungo termine ed aumentare in modo esponenziale la nostra capacità di spesa dei fondi europei.
Solo così, con maggiore stabilità, capacità di concepire, pianificare ed implementare progetti, insieme ad una stabilità politica che sia in grado di praticare una “politica di servizio” di ampio respiro e di visione a medio e lungo termine, saremo - finalmente - in grado di crescere a tassi accettabili per un’economia creativa, industriale e commerciale come quella italiana.
Frida Paolella
Responsabile Europa, Internazionalizzazione
e Imprenditorialità PD Marche