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Assemblea Regionale Pd Marche: Gostoli proclamato Segretario all'unanimità

Assemblea Regionale Pd Marche: Gostoli proclamato Segretario all'unanimità
“Deve vincere il Pd, non una persona. Noi vogliamo sentirci comunità”. Inizia così la relazione del neo segretario regionale Pd, Giovanni Gostoli. Con le parole che “ho ascoltato da un volontario durante la stagione congressuale”. Ieri c’è stata la prima assemblea regionale del Pd all’Abbadia di Fiastra (Mc) che ha votato all’unanimità, dopo il discorso introduttivo, l’elezione di Gostoli alla guida del Pd marchigiano. “Iniziamo oggi un nuovo cammino: non solo per noi, ma per le Marche. Insieme dobbiamo costruire, giorno dopo giorno, un nuovo Partito democratico capace di prendersi cura sempre di più dei bisogni e delle speranze dei marchigiani”. Il pomeriggio è iniziato con un minuto di raccoglimento in ricordo delle giovani vittime di Corinaldo. “Desidero ringraziare – ha poi aggiunto nell’intervento Gostoli – il lavoro silenzioso e prezioso di chi ha prestato soccorso nella tragedia, a cominciare dagli operatori e i professionisti della sanità marchigiana”.
Un lungo discorso, ma con un “format” nuovo: la dedica a Vannucci. Le molteplici questioni affrontate che hanno delineato un robusto programma di intenti sono state arricchite da video, immagini e slide. La prima fotografia in ricordo di Massimo Vannucci, ex parlamentare del Montefeltro, è stata accompagnata da un lungo applauso della sala gremita di partecipanti. “Viviamo un tempo non semplice per la tenuta e il rilancio del Pd nazionale, della sinistra europea. E’ nei momenti più difficili che siamo chiamati a dare il meglio di noi. Aveva ragione, Massimo Vannucci – ha detto Gostoli - La sua intelligenza, la sua buona politica per il bene comune, la sua concretezza delle piccole cose, la sua passione per il governo del territorio. A lui, a nome di tutte le democratiche e i democratici marchigiani, voglio dedicare un pensiero sincero e sentito. In ricordo di tutti gli uomini e le donne di ieri grazie ai quali oggi siamo qui, perché il futuro ha un cuore antico”.
Grazie, grazie, grazie. Il segretario dem ha ringraziato prima di tutto le oltre 13 mila persone che il 2 dicembre hanno partecipato alle primarie e chi ha organizzato i seggi, i volontari: cuore della buona politica. E poi Paolo Petrini e a chi “ha cercato il confronto delle idee, non lo scontro, anche nei toni e nei comportamenti”. Infine, un ringraziamento a Francesco Comi che “ha guidato la nostra comunità con tenacia portando il Pd, insieme a Luca Ceriscioli, al governo della Regione Marche”. In Italia e nelle Marche nessuno è come il Pd, ha aggiunto Gostoli: “Siamo una grande comunità dove la democrazia si rinnova ogni giorno. Essere partito per noi significa essere una grande comunità di donne e di uomini, liberi, che insieme decide come costruire il futuro confrontandosi attraverso un percorso democratico”.
L’orgoglio democratico. Poi appare l’immagine della stretta di mano tra Enrico Berlinguer e Aldo Moro “una profonda lezione di dialogo oltre le ideologie”. Gostoli invita a riscoprire l’orgoglio di essere democratici: “Siamo nati per unire, non per dividere. Unire l’Italia e gli italiani, le Marche e i marchigiani. Il Pd è venuto al mondo per andare oltre i partiti tradizionali e unire i riformisti italiani. Storie, culture, passioni e valori che per tanto tempo erano stati divisi, ma a volte si erano incontrati nei momenti più importanti della storia del nostro Paese. E’ il desiderio di andare avanti, imparare dal passato, anche dagli sbagli, che ha accompagnato molti di noi dalla stagione dell’Ulivo dei partiti al partito dell’Ulivo. Unire le migliori energie e tradizioni per rinnovarle. Per questa ragione non servono nuovi partiti, ma un partito nuovo”. Insomma, un laboratorio di innovazione politica. “E’ stato questo forse il limite mai affrontato in questi undici anni della vita del Pd – ha aggiunto Gostoli guardano al congresso nazionale - Sono cambiati i segretari, ma molto meno è cambiato il nostro modo di fare politica. In particolare nei termini organizzativi della vita interna che dal nazionale al locale si sono modificati davvero poco.  Occorre aprire un sentiero nuovo, rimetterci tutti in discussione. Alzare lo sguardo all’orizzonte europeo e tenere i piedi radicati nella società italiana. E’ molto di più di eleggere un segretario, c’è da ricostruire una comunità capace di riconquistare la fiducia delle persone”.
La sfida dell’Europa e il ricordo di Antonio Megalizzi. “Negli ultimi anni soffia in Europa e nel mondo, non solo in Italia, un vento forte di destra. Una destra sovranista e populista. Prima che politica la battaglia da riprendere è culturale e sociale. La crisi economica ha cambiato tutto – ha detto il segretario - Viviamo in una società sempre più scollegata da passato e futuro, prigioniera del presente, dove crescono sentimenti di rabbia, nostalgia e solitudine. A causa della crisi che ha aumentalo le diseguaglianze, bloccato l’ascensore sociale e precarizzato ancora di più le condizioni di vita, in particolare dei giovani. Di fronte a questa condizione di insicurezza e paura la sinistra non in Italia, ma nel mondo è incapace di indicare un diverso sentiero”. Per questa ragione secondo Gostoli  è dentro questo contesto che c’è la sfida del Partito democratico nazionale: “Se dieci anni fa era quello di mettere insieme la storia dei migliori riformisti italiani oggi il Pd può rinascere dentro la missione di costruire una nuova sinistra europea”. La fotografia in sala ricorda Antonio, il giovane giornalista ucciso nell’attentato di Strasburgo, mentre Gostoli ricorda le sue parole: “Inseguo le mie passioni: il giornalismo e l’Europa. Vorrei che i giovani come me lo capissero. Mai come oggi un’Europa unita è cruciale e mai come oggi siamo a un passo da distruggerla”. E’ arrivato il tempo di reagire, anche nei territori: “Qui non c’è il futuro di un partito, ma il destino di un Paese, le condizioni di vita dei marchigiani – ha aggiunto Gostoli - Siamo l’unico argine europeista a chi vuole portarci per indietro: senza Europa e con questo governo le Marche sono più deboli”.
L’Italia ha bisogno di noi: idealità e concretezza per l’alterativa.  Un Paese descritto nell’ultimo rapporto del Censis sempre più disgregato, incattivito, impaurito e impoverito.  Deluso dall’aver visto una svanire una ripresa economica che l’anno scorso e fino all’inizio di quest’anno era vigorosa. E invece adesso registra un Pil negativo dopo 14 mesi di crescita consecutiva. “E’ questo il cambiamento “gialloverde” – ha attaccato il segretario regionale - Un cambiamento in peggio. Avevano promesso tanto, tutto e subito. Lega e Cinquestelle in campagna elettorale dicevano di avere le risorse economiche per realizzare i punti del programma, poi del “contratto di governo”. Invece a cambiare non è il Paese, ma sono le promesse”. Dalla “flat tax” per tutti al reddito di cittadinanza sopra i mille euro a chi è senza lavoro. Dai 600 mila rimpatri dei migranti all’immediata cancellazione delle accise sulla benzina. “Siamo preoccupati, perché anche dall’opposizione noi tifiamo sempre per l’Italia – ha aggiunto Gostoli - Ma l’economia rallenta, la disoccupazione torna a crescere, cala la fiducia di imprese, famiglie e consumatori. La manovra economica è pericolosa e ingiusta. Non c’è crescita, non c’è nuova e buona occupazione, non ci sono investimenti, non ci sono i giovani, le famiglie con figli, non c’è la scuola e tanto meno il diritto alla salute. Più debito per spesa corrente e non investimenti. Con previsioni di crescita, tra l’altro, sbagliate e false. Il tutto andrà a compromettere la sostenibilità del debito pubblico con il rischio di impoverire le famiglie a reddito medio basso. Mentre l’Italia perde credibilità agli occhi degli investitori stranieri nel mondo. L’Italia è sempre più sola in Europa”. Anche per questo sarà importante il prossimo congresso nazionale Pd: “Per costruire dal basso un’opposizione responsabile. L’alternativa giusta che prima di tutto mette al centro le persone capace di tenere insieme idealità e concretezza”.
 
Primi passi per un nuovo Pd Marche. “C’è bisogno di una grande passione organizzata con meno ambizioni e più azioni – ha detto Gostoli - Meno ambizioni personali e più azioni collettive”. Il compito di costruire un nuovo partito appartiene a tutti, nessuno escluso. Un partito dove tutti possano sentirsi a casa. Un luogo aperto, coraggioso e accogliente. Capace di “fare più politica e iniziative nei territori e meno tattica delle classi dirigenti”. Un nuovo Pd Marche capace di dare protagonismo ai territori nelle scelte più importanti. “Nella prossima assemblea regionale presenteremo la nuova squadra – ha aggiunto il segretario - Oggi doveva essere votata la direzione, già pronta tra l’altro, ma vorrei farlo a inizio del nuovo anno per dare un senso di insieme. Perché la squadra siamo tutti, ogni luogo e organismo ha una funzione diversa, ma tutti sono importanti: assemblea e direzione regionale, segreteria regionale e dipartimenti tematici. Insieme a voi oltre 150 persone saranno impegnate con passione e generosità nella squadra del nuovo Pd marchigiano”. E poi continua: “La nuova segreteria regionale sarà all’insegna parità di genere e il cuore dell’attività del Pd saranno i tanti dipartimenti tematici per un “partito pensante e concreto”. Sono convinto, infatti, che l’unico modo per riallacciare un sentimento con i marchigiani sia quello di un Pd vivace che si interessa meno delle poltrone e più dei problemi della quotidianità delle persone”. Il neo segretario proverà a coinvolgere tanti, a prescindere da chi si è sostenuto alle primarie, perché il congresso è alle spalle. Gostoli parla di “partito federale davvero dei territori che vuole costruire un autentico sentimento e una visione marchigiana”. Un “ponte” capace di riaprire il dialogo con la società. e unire l’azione del governo nelle istituzioni con la società e tutti gli attori economici, sociali, culturali dello sviluppo del territorio. Riconoscendo un ruolo fondamentale ai “corpi intermedi” che, insieme a segreteria e coordinatori dei dipartimenti, vuole incontrare il prima possibile dopo le festività. Un partito del buon governo, non del potere, che da subito apre un tavolo politico con gli alleati di centrosinistra e costruisce un cantiere per coinvolgere le migliori forze civiche. Un Pd che “non punti il dito ma sia capace di dare una mano alla Regione”: si è già al lavoro lavorando per un coordinamento più robusto tra l’attività di Giunta regionale, il gruppo consigliare Pd e il partito regionale.
Dai circoli inizia un viaggio nei territori. Il primo grande appuntamento regionale nel nuovo anno sarà con i Circoli che per Gostoli sono “la vera forza del Pd sono i circoli: più vita c’è dentro i circoli tanto più forte sarà il Pd”. Utilizzare strumenti di consultazione e partecipazione sui temi facendo funzionare al meglio anche gli organismi provinciali. Ma prima di tutto un partito che è capace di uscire dal Palazzo e stare in mezzo alla società per raccontare le tante cose fatte e quelle da fare. “Non è sufficiente la buona amministrazione – ha precisato Gostoli - se non si aggiunge la capacità di creare la giusta coesione attorno all’azione di governo. Serve una comunità intera nel raccontare le cose concrete realizzate per migliorare la vita dei cittadini. E’ questa la missione dei circoli del Pd: ricucire la frattura di fiducia tra cittadini e politica promuovendo iniziative, dentro ma anche fuori dalla sedi, sui temi. Ritrovare il piacere di salire le scale, di arrossire di fronte alle persone, sentirsi “organizzatori di comunità e non di carriere”. L’incontro con i circoli sarà l’occasione per lanciare un “viaggio” nei territori della segreteria regionale insieme al gruppo consigliare Pd.
La nuova “App” del PD Marche. “La comunicazione è diventata partecipazione” ha spiegato Gostoli – Dobbiamo tenere insieme radicamento e innovazione. Essere militante oggi significa utilizzare al meglio le nuove tecnologie: un tempo si attaccavano i manifesti, oggi essere attivista significa anche condividere un post sul web. La sfida è quella di un partito capace di fare rete in Rete. Affiancare all’organizzazione reale una virtuale. Oggi presentiamo la prima “App” del Partito democratico delle Marche che ognuno può scaricare sullo smartphone. Uno strumento innovativo in più per connettere i democratici marchigiani”.
Un Pd non solo di giovani dirigenti, ma di giovani elettori. “La missione del Partito democratico deve essere quella di tornare a far appassionare i giovani alla politica – ha premesso il segretario regionale - Nel nuovo Pd Marche, insieme ai territori, deve essere protagonista una nuova generazione. È per questo che il partito regionale sosterrà il loro entusiasmo, a cominciare dai Giovani democratici. Sono molto di più di una giovanile. E’ una palestra di buona politica”. Un partito capace di dare la possibilità di fare, anche di sbagliare, ma che è sempre dalla parte di chi ci prova. Promuovere sempre più momenti di incontro, socialità e aggregazione tra i giovani democratici marchigiani. Anche di formazione politica e ammnistrativa. “Ci sono tante conoscenze, ma c’è poca cultura politica – ha aggiunto Gostoli - Indispensabile al fine di non rimanere testimoni passivi della storia. Sapere, comprendere e sentire: questo deve insegnare una comunità politica ai giovani”. L’appello alle ragazze e ai ragazzi che si impegnano nel Pd, ai tanti sindaci e amministratori, “vorrei dire però che – ha detto Gostoli - è nostro compito costruire un partito non di giovani dirigenti, ma di giovani elettori. Per fare ciò dobbiamo mettere al centro la più grande questione del nostro tempo: la “questione generazionale”.
Rete di sindaci ed amministratori, vincere le amministrative. Il nuovo Pd Marche deve far crescere una rete dei sindaci e dei nostri amministratori locali. “Con il venir meno della Provincia, così come l'abbiamo conosciuta, accresce il compito del Pd di stare vicino ai sindaci, agli amministratori, e tenere insieme il territorio lavorando per fare una sintesi provinciale sulle questioni. Sarà uni dei dipartimenti più importanti, quello degli Enti Locali, per condividere le buone pratiche e per una maggiore sinergia con la Regione” ha detto Gostoli , poi volgendo lo sguardo alle amministrative: “Per noi sarà la prima occasione di rilancio in Italia dopo la sconfitta del 4 marzo. E’ una responsabilità anzitutto del Pd provinciali e di circolo che già da tempo hanno aperto i cantieri per le prossime liste. Ogni comune o città ha una storia e dinamiche diverse, ma ciò che tutti dobbiamo fare è quello di essere uniti per unire. Il Pd non è autosufficiente, da soli o divisi si perde. In ogni luogo il Pd deve essere il motore di un progetto e una squadra capaci di allargare il campo. Apriamoci anche alle migliori forze civiche, a chi ha a cuore il bene delle nostre comunità perché insieme a loro costruiremo un progetto anche per le prossime elezioni regionali”.
Autonomia di pensiero e solidarietà. Sono questi i due tratti distintivi del nuovo Pd Marche. “Una sana autonomia di pensiero che, però, non sia autoreferenzialità. L'autonomia non è il “pensare in solitudine” senza ascoltare nessuno. E' proprio l'esatto opposto: un dirigente cresce autonomo nella misura in cui è capace di stringere relazioni nel proprio territorio. Di rappresentare qualcosa, non legarsi a qualcuno. Quando cioè diventa punto di riferimento per la popolazione in cui vive”. Ma Per essere comunità dobbiamo mettere al centro il valore della solidarietà: una comunità crescere se le difficoltà di uno appartengono a tutti. Perché al Pd servono personalità, non personalismi”. E nella sala compare la fotografia di Marcello Stefanini, ex sindaco di Pesaro e anche lui come Vannucci è stato segretario regionale. Stefanini, ricorda Gostoli, in una fase difficile per il partito pronunciò queste parole: “Dobbiamo essere più partito e meno una sommatoria di compagni che discutono a ruota libera”
 
Riscoprire la bellezza della politica e spiegare la “fatica del governo”. Con un pezzo del film “I Cento Passi”, storia di Peppino Impastato, Gostoli ricorda la missione del nuovo Pd: “Prendersi cura dei marchigiani, ricucire le fratture e ricostruire un territorio, all’insegna della concretezza per rilanciare l’azione del governo regionale”. In poche parole: avere a cuore le Marche. “In questi anni abbiamo fatto tante cose buone per i marchigiani, poco con i marchigiani e talvolta non le abbiamo nemmeno raccontate – ha aggiungo Gostoli - Quando siamo forza di governo la prima cosa che i cittadini si aspettano di noi non è quella di essere chiamati per i destini dei politici, ma per il loro destino e per le cose importanti della quotidianità”. Accompagnare l’azione di governo, tenere insieme l’orgoglio delle cose fatte e da fare. Ma prima di tutto spiegare la “fatica del governo”: “fare il sindaco oggi non è come farlo dieci o vent’anni fa. Fare l’amministratore regionale oggi non è come farlo anche nel recente passato. Una condizione che è cambiata ovunque in Italia, ma soprattutto nelle Marche”. Una regione profondamente cambiata dalla crisi economica che Gostoli descrive raccontando l’analisi curata dal Laboratorio di studi politici e sociali di Urbino (Lapolis), in una pubblicazione nei Quaderni del Consiglio regionale del 2016, a poco meno di un anno dall’insediamento del nuovo governo Ceriscioli. “Si sono sviluppati dei processi silenziosi di mutamento sociale nella percezione dei marchigiani sulle proprie condizioni di vita. La crisi ha rappresentato uno spartiacque. Prima di allora i marchigiani si sentivano di stare meglio che altrove, mentre oggi assomigliano sempre più alla media italiana: poca fiducia nel futuro, ma anche nel presente.  Cresce la sfiducia nelle istituzioni, l’insoddisfazione nei servizi, la paura per il peggioramento delle condizioni di vita, in particolare dei giovani. Una condizione che riproduce gli stessi ri-sentimenti e in-soddisfazioni dell’italiano medio” Oltre alla crisi economica, ricorda Gostoli , si è aggiunta la crisi di Banca Marche, quella crisi dei distretti produttivi, la crisi di Aerdorica. In un contesto di risorse di bilancio inferiore alle legislature precedenti e il riordino delle Province che ha affidato alle regioni nuove competenze di gestione”. Poi “la più grande tragedia della storia della nostra regione con il terremoto del Centro Italia”. 32 mila sfollati, 101 mila edifici danneggiati, 13 miliardi di euro di danni stimati. L’area del “cratere” interessa il 40% del territorio regionale, 87 comuni, circa 313 mila abitanti. “Un evento inaspettato – ha detto il segretario - che ha segnato profondamente la natura e le priorità della legislatura Ceriscioli.
Le priorità del Pd per le Marche. “Dentro questa fotografia di una regione diventata più fragile c’è la nuova sfida del Pd marchigiano: ridurre le tensioni per prendersi cura delle Marche. Quelle del sisma, le altre tra cittadini e istituzioni, tra partito e società, tra servizi e comunità, tra nord e sud, tra costa e aree interne, tra inclusi ed esclusi, tra generazioni”, ha detto Gostoli che riconosce l’impegno del governo regionale a mettere in campo riforme per rilanciare l’economia e il lavoro, migliorare il sistema sanitario e di servizi, dal diritto allo studio all’unica camera unica di commercio regionale, alla gestione dell’emergenza del terremoto. “E’ stato fatto tanto ma ancora tanto c’è da fare e vogliamo fare di più”, precisa il segretario.
Ricostruzione post-terremoto. “La priorità per il Partito democratico è tenere insieme la ricostruzione post-terremoto con la riflessione sul nuovo modello di sviluppo della comunità marchigiana. Oggi il territorio colpito dal sisma nel Centro Italia è il più grande cantiere d’Europa. Possiamo trasformare un dramma che ha segnato questi anni in una grande opportunità per il futuro, riorientando le politiche per lo sviluppo per un nuovo modello economico capace di rilanciare le Marche. Il “Patto per la Ricostruzione e lo Sviluppo della Regione Marche”, siglato qualche giorno fa e realizzato con l’assistenza tecnica dell’Istao e grazie a una ricerca realizzata dal Consiglio regionale in collaborazione con le quattro Università marchigiane, è una strategia concreta su cui fare iniziativa politica. È il risultato di un processo partecipato di programmazione integrata. La sintesi di una “missione comune” di un’intera comunità e delle istituzioni. La ricostruzione del territorio non è solo una ricostruzione fisica e materiale dei danni subiti, ma anche economica e sociale il cui sviluppo determinerà il futuro dell’intero “sistema regione”. Il Pd delle Marche seguirà passo dopo passo il percorso di ricostruzione. Vogliamo farci carico di tutte le esigenze del territorio, dei Sindaci, dei cittadini, delle imprese. È un tema prioritario che deve essere portato a conoscenza e discusso dall’intera comunità marchigiana”.
Prima di tutto il lavoro. Il cuore dell’azione della giunta regionale sono state e saranno sempre di più, in particolare nel nuovo anno, le politiche per il lavoro. Nel 2013 in questo trimestre la disoccupazione era al 10,7% oggi è scesa al 7,2%. Un dato positivo, molto al di sotto della media nazionale che ci posiziona al settimo posto. Ma non è sufficiente, dobbiamo fare di più e meglio guardando alla qualità del lavoro. Cresce la precarietà in tutta Italia, anche nelle Marche, anche a causa degli effetti del Decreto Di Maio e alla preoccupazione delle imprese per la situazione nazionale. I giovani, le donne e gli ultracinquantenni rappresentano ancora la platea su cui concentrare tutte le nostre energie”. Sono passati dieci anni dall’inizio della crisi del 201 e il “modello marchigiano” – precisa Gostoli - era in crisi già prima della crisi. Per il difficile passaggio generazionale di molte attività, per la poca innovazione, per non aver conquistato nuovi mercati, soprattutto all’estero, per le poche infrastrutture”. Il tessuto produttivo marchigiano è costituito da distretti e da micro imprese (95% ha meno di 10 addetti), una impresa ogni 10 abitanti. “Noi vogliamo tutelare, proteggere e difendere la forte vocazione imprenditoriale e manifatturiera – ha aggiunto Gostoli - Insieme alle misure di contrasto alla crisi bisogna rafforzare le azioni di politiche attive del lavoro e di sostegno alle imprese. Investimenti pubblici, rilancio della cultura e turismo, puntare sul “Made in Marche” e al sostegno dell’agroalimentare, innovazione dei sistemi produttivi, internazionalizzazione delle imprese, pianificazione dei fondi europei e riconversione dei sistemi produttivi dismessi. La sfida è aumentare la competitività”.  “Nessun euro deve tornare indietro a Bruxelles e ogni centesimo deve essere speso bene” dice Gostoli parlando dei fondi europei preziosi per il rilancio delle Marche. “Su questo siamo a buon punto. Le Marche sono tra le regioni migliori sulla gestione dei fondi europei. Abbiamo raggiunto il primo obiettivo di Bruxelles dell’N+3 rispetto alla spesa già certificata che abbiamo raggiunto con due mesi di anticipo per non perdere le risorse assegnate”. In questi anni nonostante le forti contrazioni di risorse da parte dello Stato il segretario ha sottolineato che “non abbiamo aumentato, tanto meno nel prossimo bilancio, le tasse per i marchigiani. Anzi, siamo riusciti ad azzerare l’Irap per le nuove imprese (9 milioni di euro). Le Marche sono tra le regioni dove il fisco pesa di meno (- 15,2% sulla media nazionale, con una addizionale Irpef pro-capite ben al di sotto della media nazionale). Siamo tra le prime regioni d’Italia ad aver cancellato le accise regionali sulla benzina (4 milioni di euro). Insieme a una riduzione dei costi della politica e un risparmio per le casse della regione di oltre 5 milioni di euro”. “Siamo stati i primi a credere nella Strategia Nazionale delle Aree Interne – ha proseguito Gostoli - che vede il territorio marchigiano fra i primissimi in Italia con progetti finanziati. Risorse economiche e iniziative che consentiranno di rafforzare servizi per dare impulso economico e demografico a territori da marginali dobbiamo trasformare in centrali per il rilancio del sistema”.
Insomma: Europa, internazionalizzazione, fare impresa, Industria e Impresa 4.0: queste rappresentano alcune direttrici fondamentali per una regione che vuole preservare il passato, affrontare le difficoltà del presente e costruire un nuovo modello futuro per le nuove generazioni. Con un cambio di mentalità. “Al centro non solo la parola “crescita” che è fondamentale – ha concluso Gostoli - ma anche altre due parole: “equità” e il concetto di “benessere”. Un Pd regionale capace vedere sempre più nello sviluppo sostenibile  un quadro concettuale solido e utile per un progetto politico. Oggi abbiamo gli strumenti per capire che la misurazione della qualità di vita insieme al benessere economico è offerta dall’ambiente, salute, istruzione, sicurezza, relazioni sociali, patrimonio culturale, paesaggio, qualità della politica e dei servizi. “Agenda 2030” e Bes (Benessere equo e sostenibile) devono diventare sempre più gli strumenti per la pianificazione delle politiche locali.
Sanità e servizi ai territori. Per recuperare la fiducia dei cittadini dobbiamo mettere al centro i servizi ai territori. Sono un elemento fondante della società, non solo amministrativo e dei confini. “Per questa ragione occorre – ha detto Gostoli - rinnovare un “patto con i marchigiani”, insieme a tutte le organizzazioni sindacali economiche e sociali, per proseguire al meglio la riforma sanitaria nella Regione Marche. Prima di tutto con un forte investimento nella sanità pubblica di qualità come è stato già fatto in questi ultimi anni: più investimenti in nuove tecnologie, più assunzioni di personale, più risorse per le quattro aziende ospedaliere”. In questi anni Gostoli registra un cambio di passo importante: “Per anni la parola “riforma” è stata sinonimo di “tagli”. Invece oggi abbiamo messo in campo la prima vera riforma che anziché intaccare il budget in molti casi lo aumenta. Anche per le strutture non-ospedaliere che sono state riconvertite in ospedali di comunità a fronte del decreto Balduzi, legge nazionale del 2012, che ha cambiato il volto dei servizi sanitari ovunque in Italia. Dobbiamo continuare l’opera di realizzare nuovi ospedali più sicuri e moderni, migliorare l’armonizzazione dei servizi in una logica di prossimità nei territori, dalla costa alla aree interne. “Vogliamo dare una mano alla Regione alla discussione del nuovo piano socio sanitario – ha proposto Gostoli - sul quale vorrei che nel nuovo anno venga discusso in tutte le assemblee provinciali del Pd delle Marche. Insieme alle cose già dette le priorità sono: la riduzione delle liste di attesa e il rafforzamento della rete dell’emergenza, in particolare dei Pronto Soccorso”. Il Pd regionale deve farsi promotore anche di una strategia di comunità per la vera sfida del benessere. Anche qui serve un cambio di mentalità: salute non è sinonimo di ospedale, ma di prevenzione.
Noi, democratici, pensiamo che se cresce il welfare crescono le Marche. Ridurre il welfare a una mera spesa è sbagliato, perché esso rappresenta un investimento. La priorità al welfare deve essere uno dei tratti distintivi di un amministratore del Pd e di un’azione di buon governo volta alla coesione sociale.  “Nel nostro territorio il modello sociale è sempre stato un sistema efficiente – ha premesso Gostoli - per merito di politiche regionali e di sperimentazioni all’avanguardia delle amministrazioni locali dove il valore delle relazioni, la qualità professionale degli operatori, l’idea di condividere competenze ha rappresentato un patrimonio”.
Nonostante i tagli ereditati a inizio legislatura la Regione è riuscita a ripristinare i fondi sul sociale incrementandolo grazie ai fondi europei e le risorse provenienti dal sistema sanitario regionale. “E’ motivo di orgoglio avere un governo regionale che pensa prima di tutto ai più deboli – ha aggiunto Gostoli - Le quote maggiori sono state stanziate per i disabili, le dipendenze patologiche e per i minori. Sulla disabilità, infatti, abbiamo più che raddoppiato gli importi. Stiamo portando avanti con convinzione il progetto e la proposta sulla “Vita Indipendente” che necessità ancora di più risorse, ma l’orientamento già dimostrato è la volontà di investire sempre di più. Insieme a ciò è partito il Rei (reddito di inclusione sociale), introdotto dai nostri governi, la prima misura italiana di contrasto alla povertà di cui hanno beneficiato 4500 famiglie marchigiane, per un totale di 13 mila persone”. E sul sociale e la tutela dei più deboli lancia un appello al governo nazionale: “Basta propaganda sul reddito di cittadinanza e mettere più risorse su uno strumento che già c’è per aumentare gli assegni a una fascia maggiore di cittadini, ma anche per rafforzare tutti i servizi alla persona di formazione e accompagnamento per una nuova inclusione nel mondo lavorativo”.
Infine, le infrastrutture. Per il nuovo Pd Marche l’opera pubblica più importante è prendersi cura e rammendare il territorio, manutenzione e strade.  La Regione Marche discuterà nei prossimi giorni il Bilancio di previsione 2019-2021. Dopo il via libera della proposta della Giunta e l’analisi in Commissione la discussione passerà al Consiglio regionale. “Il nuovo bilancio regionale triennale dimostra la validità dell’azione di governo orientata a lungo termine – sostiene Gostoli - Si respira infatti un cambio di passo strategico, perché per la prima volta c’è un grande piano di investimenti: 113 milioni di euro sul triennio 2019-2021. È orizzonte concreto per i territori che tiene insieme le gradi questioni e la cura delle piccole cose. Oltre a mantenere invariato il bilancio precedente si aggiungono una “montagna di risorse” per investimenti che danno una risposta concreta ai territori, per la loro crescita e sviluppo a sostegno della “ricostruzione” sia morale che materiale. Investimenti su strade, cura del territorio e infrastrutture. Negli anni scorso, insieme a Province e Comuni, la Regione è riuscita nella grande impresa di restituire all’Anas 463 km di strade sugli 800 km ereditati dalle Province. Operazione strategia, dopo anni di incuria, che sta già consentendo e consentirà più investimenti di riqualificazione. “E’ centrale per noi il mantenimento ad Ancona dell’autorità portuale di sistema, così come l’impegno per salvare e rilanciare l’aeroporto delle Marche. Così come aprire il prima possibile la galleria della Fano-Grosseto e portare avanti l’accordo di programma con Anas. L’appello al  Governo è che il completamento del percorso avviato in questi ultimi anni è fondamentale per un territorio delle Marche che oggi vive anche la chiusura di Bocca Trabaria”
Dall’io al noi “Me, We”. Nella conclusione nuovo video. Gostoli parla della storia di un grande pugile “Cassius Clay”. Di lui tutti conoscono le abilità da sportivo, un genio del “ring” che ha cambiato lo stile del pugilato. Pochi conoscono il fatto che si dedicava alla scrittura di poesie. Il video riporta la poesia recitata ad Harward, davanti a duemila laureati, dove era stato invitato per la cerimonia. Sul finire gli urlano: “recita una poesia”. E lui non si tira indietro e dice: “Me, we”. “Io, Noi”. Conclude Gostoli: “Cassius Clay diceva che i grandi campioni non si costruiscono in palestra, ma nella vita quotidiana. Due cose sono indispensabili: l’abilità e la volontà, ma la volontà deve essere sempre più forte dell’abilità. Un pugile duro che scrive poesie. Un partito da combattimento con la forza della gentilezza. Se tutti insieme riusciremo a passare dall’io al “noi” allora avremo costruito davvero un nuovo Pd Marche”.

A cura della redazione web Pd Marche
PD Marche
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