di Anna Rosa Cianci, coordinatrice del Tavolo diritti umani, migrazione e pace per il PD Marche
Non possiamo accettare l’attacco frontale portato dall’estrema destra nelle Marche all’Università per la Pace, un ente che meritoriamente si adopera per promuovere una quanto mai necessaria cultura di pace da oltre 20 anni.
La Proposta di legge regionale n. 256/2024 (primo firmatario Carlo Ciccioli) rappresenta una minaccia esistenziale a questa bellissima realtà e conseguentemente uno schiaffo alla pace a all’associazionismo: con l’articolo 20, infatti, si vorrebbe cancellare l’esistente Università per la pace per sostituirla con un farsesco “Centro studi superiori per l’etica e per la pace”, con sede presso la Giunta regionale delle Marche, da cui sarebbe dunque completamente controllata.
Come Partito Democratico delle Marche e come Tavolo diritti umani, migrazione e pace del PD Marche, ci opponiamo con forza e determinazione a questa possibilità. Auspichiamo che il già consigliere e oggi eurodeputato Ciccioli ritiri immediatamente questo articolo dalla Proposta di legge, sarebbe la prima cosa giusta fatta in 4 anni di legislatura. Se, al contrario, la maggioranza vorrà procedere con l’iter legislativo annunciano mobilitazioni e proteste in tutti i modi e in tutte le sedi.
Invitiamo la Giunta e il Consiglio Regionale, piuttosto, a finanziare adeguatamente l’Università per la Pace, sostenendone attivamente l’impegno. Le opposizioni in modo unitario hanno a più riprese proposto con emendamenti al bilancio l’aumento dei fondi a disposizione, che nel 2023 erano stati temerariamente azzerati.
Mai come oggi il lavoro svolto da soggetti come l’Università per la Pace è utile, anzi indispensabile. Voler, con un colpo di spugna, eliminarla è una cattiveria gratuita, mossa da un insensato furore ideologico, forse da uno scriteriato bellicismo che teme qualsiasi posizione portatrice di una visione altra.
Le Marche, al contrario, sono sempre state una regione di pace, che ha avuto un ruolo significativo anche in complesse vicende internazionali, sempre animata da un desiderio di risolvere in modo diplomatico controversie e conflitti.
La destra non riuscirà a snaturare l’identità della nostra regione, non attecchiranno mai tentativi di limitare, depotenziare o annullare questo bagaglio storico-culturale e questa visione del mondo, pienamente in linea con la Costituzione.