Il PD Marche vuole ripristinare la verità sul caos creato dalla filiera di destra Meloni/Acquaroli riguardo la questione del dimensionamento scolastico marchigiano, chiarendo errori e scarico di responsabilità dei governi di destra nazionale e regionale.
Irene Manzi, deputata e responsabile Scuola della segreteria nazionale PD, solleva innanzitutto dubbi sulla normativa voluta dal Governo Meloni: "È sorprendente come Acquaroli, per il tramite dell’Assessora Biondi, stia cercando di scaricare le colpe della filiera di destra sul PNRR. La verità è che i parametri numerici presenti nella norma sono stati scritti proprio dal governo in carica che, non riuscendo a garantire il taglio delle autonomie scolastiche originariamente previsto per l’anno scolastico 2024/2025, è dovuto correre ai ripari con il decreto Milleproroghe assegnando alle regioni ulteriori margini di flessibilità. Assistiamo ora solo ad un tentativo di sviare l'attenzione dalla propria responsabilità nella pessima gestione del dimensionamento scolastico".
Per l’onorevole marchigiana nessuna novità in questo senso: "Una delle riforme previste nel Pnrr era ridurre il numero alunni per classe, invece si riducono le autonomie scolastiche e non si riducono gli alunni. Cioè si usa l'alibi del Pnrr per tagliare. Ma il dimensionamento previsto come riforma del Pnrr non c'entra nulla con quanto sta facendo Valditara che è aggiuntivo a quanto già determinato, con parametri numerici stabiliti esclusivamente dal governo".
Chantal Bomprezzi, Segretaria PD Marche, pone l’accento sulla seconda parte dell’azione del governo: "Invece di affrontare il problema con un coordinamento tra tutti gli enti locali coinvolti, si è scelto di scaricare tutta l’intera problematica sui territori, lasciando Province e Comuni soli e contribuendo a generare assurde disuguaglianze sul territorio, soprattutto nelle aree interne”.
L’esponente di FdI, delegata della giunta Acquaroli, plaude sé stessa per l’opera di coinvolgimento; così invece la Segretaria PD Marche: "Contrariamente a quanto affermato dalla Biondi, in tutta questa operazione voluta dal governo, non c’è stato efficace e reale coinvolgimento dei territori. Piuttosto che tagliare i progetti PNRR per la scuola voluti dal governo Draghi, a cominciare dagli asili nido, il governo dovrebbe concentrarsi su come spenderli in modo efficace per migliorare la qualità dell'istruzione nelle Marche".
“Come hanno denunciato tutte le sigle sindacali delle Marche – prosegue Bomprezzi – la gestione della questione da parte del Presidente Acquaroli è stata portata avanti in assoluta assenza di chiarezza, coordinamento e soluzioni efficaci. È chiara a tutti la confusione generata e i ritardi, in un accavallarsi di ipotesi e proposte che hanno generano solo disorientamento e non hanno di certo aiutato a definire una programmazione sostenibile e di respiro".
Il PD Marche invita il Presidente di Regione a una maggiore trasparenza, coinvolgimento dei territori e soluzioni concrete per garantire un sistema educativo equo e di qualità per tutti i cittadini marchigiani.