A Force (AP) iniziativa con i sindaci del cratere. Il segretario dem annuncia a metà settembre l’assemblea regionale dei sindaci delle Marche in un comune del cratere e lancia l’ipotesi della protesta a Roma.
Ieri a Force, provincia di Ascoli Piceno, si è tenuta l’iniziativa del Partito democratico per fare il punto sulla ricostruzione insieme ai sindaci del cratere. L’opinione di tutti è che il cosiddetto “Sblocca Cantieri” in realtà non ha sbloccato proprio nulla. All’iniziativa sono intervenuti Augusto Curti, sindaco di Force e neo coordinatore Anci Piccoli Comuni Marche, il segretario provinciale Pd Matteo Terrani, il Presidente della Provincia di Ascoli Piceno e sindaco di Montegallo, Sergio Fabiani. È stato il segretario regionale Pd, Giovanni Gostoli, a concludere il pomeriggio dopo tanti interventi dei primi cittadini.
“È arrivato il momento di una grande mobilitazione: andiamo a protestare a Roma - ha detto Gostoli - Dopo più di un anno di abbandono e indifferenza del governo nazionale bisogna far sentire con forza la voce delle comunità colpite dai terremoti del 2016 e 2017. Le Marche e il Centro Italia dovevano essere il più grande cantiere d’Europa e invece sono ai margini dell’azione di governo. La ricostruzione è lenta, i cittadini stanno perdendo la speranza, i tecnici sono esasperati e stanchi di essere presi in giro. Il sisma del Centro Italia meritava un provvedimento “ad hoc”. Avevano promesso un “Decreto Sisma” e misure “shock”. Niente di tutto ciò. Siamo stati abbandonati. I sindaci sono nelle mani di un commissario fantasma che, come i parlamenti del governo, non si sono degnati nemmeno di partecipare alla visita di Papa Francesco a Camerino - aggiunge Gostoli - È assurdo che la stragrande maggioranza delle proposte della Regione e dei Comuni utili a semplificare la normativa nazionale e accelerare la ricostruzione sono state bocciate da Lega e M5S. C’è chi ha dovuto gestire la difficile emergenza, noi sul territorio e i nostri governi, all’indomani dei terremoti 2016-2017 - precisa il segretario regionale Pd - e chi come il governo Conte sta facendo diventare la ricostruzione una vera emergenza”.
E poi Gostoli annuncia i primi passi della mobilitazione: “Il Partito democratico delle Marche organizzerà a metà settembre la prima assemblea regionale dei sindaci delle Marche in un comune del cratere in provincia di Macerata. Ma siamo pronti nel prossimo autunno ad organizzare pullman per andare a protestare a Roma”.
“È arrivato il momento di una grande mobilitazione: andiamo a protestare a Roma - ha detto Gostoli - Dopo più di un anno di abbandono e indifferenza del governo nazionale bisogna far sentire con forza la voce delle comunità colpite dai terremoti del 2016 e 2017. Le Marche e il Centro Italia dovevano essere il più grande cantiere d’Europa e invece sono ai margini dell’azione di governo. La ricostruzione è lenta, i cittadini stanno perdendo la speranza, i tecnici sono esasperati e stanchi di essere presi in giro. Il sisma del Centro Italia meritava un provvedimento “ad hoc”. Avevano promesso un “Decreto Sisma” e misure “shock”. Niente di tutto ciò. Siamo stati abbandonati. I sindaci sono nelle mani di un commissario fantasma che, come i parlamenti del governo, non si sono degnati nemmeno di partecipare alla visita di Papa Francesco a Camerino - aggiunge Gostoli - È assurdo che la stragrande maggioranza delle proposte della Regione e dei Comuni utili a semplificare la normativa nazionale e accelerare la ricostruzione sono state bocciate da Lega e M5S. C’è chi ha dovuto gestire la difficile emergenza, noi sul territorio e i nostri governi, all’indomani dei terremoti 2016-2017 - precisa il segretario regionale Pd - e chi come il governo Conte sta facendo diventare la ricostruzione una vera emergenza”.
E poi Gostoli annuncia i primi passi della mobilitazione: “Il Partito democratico delle Marche organizzerà a metà settembre la prima assemblea regionale dei sindaci delle Marche in un comune del cratere in provincia di Macerata. Ma siamo pronti nel prossimo autunno ad organizzare pullman per andare a protestare a Roma”.