Gli ultimi anni non sono stati semplici per la nostra regione con una crisi economica nazionale dilagante, la diminuzione dei finanziamenti nazionali, la tragedia del sisma e la complessità del post-terremoto - precisa il segretario regionale PD - Ciò nonostante la capacità di programmazione della Regione Marche ha fatto la differenza in diversi settori. Per quanto riguarda la sanità va sottolineato che con la Giunta Ceriscioli abbiamo investito più risorse del passato per mantenere e migliorare il sistema sanitario pubblico regionale: budget sempre al “top” per il personale che ha raggiunto il tetto di spesa, per le nuove tecnologie e macchinari all’avanguardia, per finanziare la manutenzione e l’ammodernamento delle strutture ospedaliere. Anche gli indicatori Lea (i livelli essenziali di assistenza, calcolati dal Ministero della Salute che ogni anno verifica l’erogazione) dicono che siamo una regione in crescita: passiamo da 190 punti del 2015 a 206 del 2018.
Lo spirito del nuovo Piano “Il cittadino, l'integrazione, l'accessibilità e la sostenibilità” ha una precisa vocazione: è quella di essere uno strumento socio-sanitario che integra il sistema sanitario con quello sociale per affrontare le vere priorità e declinare l'esigenza di sviluppare piani assistenziali individualizzati rispondenti ai bisogni di salute dei cittadini, il sostegno alla fragilità e alla cronicità dal neonato all’anziano, una maggiore qualità e sicurezza di cura, la qualità e l’appropriatezza dei servizi, l’accessibilità e la prossimità degli stessi, l’equità e la sostenibilità del sistema”, spiega Gostoli che prosegue: “Un Piano per i principi su cui è costruito rappresenta anche un documento di indirizzo e di linea culturale. Nel caso del Piano Socio-Sanitario marchigiano parliamo di un documento di cultura socio-sanitaria che affronta il tema delle “disuguaglianze” che “creano condizioni sfavorevoli ad una qualità di vita dignitosa e aprono allo sviluppo di fragilità e vulnerabilità, in una parola alla possibilità di ammalarsi”. Tutto questo in grande sintesi rappresenta un concetto fondamentale: il primato, attraverso il miglioramento di qualità ed efficienza, del servizio sanitario pubblico per limitare il più possibile il ricorso a strutture private, già oggi al di sotto della media nazionale, a cui vengono convenzionati servizi integrativi specifici, per tempi limitati e sotto stretto controllo regionale.
In questi mesi - aggiunge Gostoli - l’impegno del Pd regionale sul nuovo Piano è stato quello di mettere al centro il cittadino e la sanità pubblica, moderna e innovativa. Una sanità meno ospedalocentrica e più capace di valorizzare il territorio, attraverso reti di cura, una più forte integrazione socio sanitaria tra ospedale e servizi territoriali, con un particolare cambio di passo per le aree interne. In particolare un contributo importante è stato dato sul tema dell'accessibilità e la riduzione delle distanze tra domicilio e luogo delle prestazioni attraverso la promozione dell'alleanza tra costa ed entroterra e la pari dignità dei territori con risposte sull'emergenza-
Conclude Gostoli: “Infine un plauso alla metodologia utilizzata dalla Regione Marche nell’elaborazione del Piano. E’ stata quella di un percorso partecipato che ha visto l’ascolto e l’interlocuzione degli stakeholders, presenti sul territorio, a valenza regionale e locale: dai sindacati all’associazionismo, dai sindaci e gli enti locali ai professionisti della sanità, dalle università alle società scientifiche, e così via. Il cammino è iniziato nella primavera del 2018, addirittura sei mesi prima della proposta deliberata dalla Giunta regionale e poi è proseguito attraverso le audizioni della Commissione consiliare “Sanità e politiche sociali”. A ciascuno è stato consentito concretamente di dare il proprio contributo al documento di programmazione più importante per il sistema sanitario. Nel Pd abbiamo promosso un confronto nei territori e negli organismi dirigenti regionali.
Purtroppo la destra marchigiana sta dimostrando di non avere una visione di sanità adeguata alle Marche perché prevale il vuoto più assoluto in termini di proposte. È un modo di fare che in altre regioni ha portato o alla privatizzazione della sanità oppure al “default” di bilancio.
Il PD regionale crede che di fronte ai bisogni di salute della persona occorra togliersi la maglietta e dare il proprio contributo perseguendo il bene comune. Con questa logica ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito alla stesura del Piano Socio-Sanitario delle Marche 2019-2021: un grande lavoro che rivendichiamo come comunità politica e come cittadini. Questo per noi non rappresenta un punto di arrivo, bensì una ripartenza per fare meglio e di più: affrontare la salute come diritto, sancito dall'art. 32 della Costituzione, e prendersi cura del benessere delle persone e delle comunità”