È stato pubblicato oggi il rapporto di Italy for Climate, nel quale vengono valutate per la prima volta le performance delle Regioni italiane nel percorso verso la neutralità climatica, in particolare in relazione al rispetto degli obbiettivi posti dall’Agenda 2030. Il lasso di tempo interessato dall’analisi è il triennio 2017-2019: la valutazione riguarda sia lo stato dell’arte al 2019, sia il trend tendenziale, ovvero l’outlook rispetto alle prospettive future.
Il rapporto merita una attenta lettura per la complessità dei dati riportati e sicuramente molte possono essere i punti di vista, ma mi preme sottolineare due aspetti che trovo di estrema rilevanza strategica per il presente e il futuro della nostra Regione.
Innanzitutto, balza agli occhi la leadership delle Marche nel settore delle energie rinnovabili, con particolare riguardo al fotovoltaico. Nella nostra Regione si registra una potenza installata di fotovoltaico pro capite di ben 727 watt (dato riferito al 2019). Un primato a livello nazionale che nasce dal duraturo impegno dei governi regionali negli anni a promuovere una produzione di energia sostenibile, abbandonando del tutto il carbone (le Marche sono anche una delle 7 Regioni “coal free”, ovvero senza centrali termoelettriche alimentate a carbone).
Inoltre, è lusinghiero il risultato della nostra Regione anche dal punto di vista dell’efficientamento energetico, uno dei cardini delle politiche sulla green economy regionali, almeno fino al 2020. Le Marche risultano infatti al 2019 tra le Regioni italiane in cui è più basso il consumo finale lordo di energia pro capite (con solo 1,69 tonnellate equivalenti di petrolio per abitante residente, a fronte di una media nazionale di 2,02), con un trend indicato come positivo, ovvero di ulteriore riduzione, per gli anni a venire.
Il combinato disposto di produzione di energia verde e risparmio energetico sono tra i fattori principali che hanno portato le Marche a essere tra le 6 Regioni leader in Italia, quelle che stanno correndo con maggiore velocità verso la neutralità climatica.
Un risultato molto buono, che certifica l’efficacia delle politiche energetiche e ambientali adottate fino al 2019, ma che non deve rassicurare più di tanto.
Anche dove siamo leader, come nella produzione di energia da fotovoltaico, è ancora lontano il target fissato dall’Europa per rispettare gli impegni stabiliti nell’agenda 2030 e arrivare alla neutralità climatica.
Non da ultimo, di fronte all’aggravarsi della drammatica crisi globale del surriscaldamento globale segnalato da tutti i rapporti internazionali, tra cui quello ONU dell’Agosto scorso, non è percepito alcuno sforzo da parte dell’attuale Giunta regionale per rafforzare e implementare le politiche per raggiungere la neutralità climatica.
Al contrario, le uniche decisioni concrete assunte ad oggi dalla Giunta vanno proprio in direzione contraria: per esempio, sono stati tagliati i fondi ai Comuni per i Piani d'Azione per l'Energia Sostenibile e il Clima. Come dichiarato dal Segretario ONU Guterres in relazione agli insufficienti impegni assunti dagli Stati, è assolutamente insufficiente quello che la Regione sta facendo oggi, e ciò potrebbe vanificare anche i buoni risultati raggiunti nel passato.
Invece di un rafforzamento delle azioni intraprese per raggiungere la neutralità climatica, come sarebbe auspicabile, assistiamo solo a retromarce, tagli e disimpegni. Bisogna al più presto invertire la rotta rispetto a quanto fatto in questo primo anno di Giunta Acquaroli, risparmiando più energia, producendo più energia da fonti rinnovabili, diminuendo il numero dei veicoli a benzina.
Ancona, 21 settembre 2021
Manuela Bora
Consigliere regionale del Partito Democratico - Assemblea Legislativa delle Marche