Il Pd Marche critica il Ministro Bussetti che ha rifiutato l’incontro con sindaci del cratere
I territori colpiti dal sisma sono abbandonati dal Governo. Un anno fa in campagna elettorale Lega e M5S hanno speculato sul sisma del Centro Italia, il più grande dramma della storia delle Marche, la regione più colpita. Hanno preso i voti e sono scappati.
I territori colpiti dal sisma sono abbandonati dal Governo. Un anno fa in campagna elettorale Lega e M5S hanno speculato sul sisma del Centro Italia, il più grande dramma della storia delle Marche, la regione più colpita. Hanno preso i voti e sono scappati.
I sindaci e la Regione, insieme a nostri governi, hanno dovuto gestire la difficile e lunga fase dell’emergenza. Il governo gialloverde è stato più fortunato, sono arrivati dopo e anziché provare a fare meglio hanno continuato solo a fare propaganda.
Occorre semplificare la normativa nazionale, uscire dal pantano burocratico, in particolare per quella privata. Oggi più di ieri quei territori sono a rischio spopolamento, soprattutto le aree interne. Per questo bisogna fare presto, ma anche bene. Significa investire pure nel “Patto per la ricostruzione e lo sviluppo” promosso dal Consiglio regionale delle Marche, perché non ci può essere ricostruzione materiale se non si creano le condizioni per una ripartenza di sviluppo economica, lavorativa e sociale delle comunità. Invece, da quasi un anno, le proposte dei comuni e della Regione sono inascoltate. Zero euro in più stanziati dal governo gialloverde sul sisma.
Per ultimo, i sindaci del cratere e la Regione hanno chiesto un incontro al Ministro dell’Istruzione Bussetti in occasione della visita che farà nei prossimi giorni ad Ascoli. L’intento era discutere di scuole e condividere una soluzione capace di scongiurare il taglio degli organici nei territori colpiti dal sisma. Incontro che Bussetti ha rifiutato. Mentre i leader di Lega e Cinquestelle trovano il tempo per fare i comizi elettorali nelle Marche, ma non per discute insieme ai primi cittadini dei bisogni reali della comunità marchigiana.
A cambiare non è il Paese, ma sono le promesse.