Cara Iscritta, Caro Iscritto,
questo 2024 sta per giungere al termine. Un anno intenso per il PD Marche. La scuola di formazione BoCS, il Forum Aree Interne, le segreterie regionali itineranti nei piccoli circoli dell’entroterra, l’istituzione dell’assemblea regionale delle donne democratiche, la prima edizione della Festa dell’Unità regionale, sono solo alcune delle attività e dei progetti innovativi che abbiamo lanciato. L’obiettivo è stato quello di ridestare il nostro partito, di renderlo vivo, di valorizzarne i territori, di rimotivare i militanti.
Abbiamo tanto faticosamente quanto con determinazione insistito, perché eravate per primi voi a chiedercelo, di costruire un percorso unitario all’interno del partito. La segreteria regionale si è arricchita di una nuova vice-segretaria, Michela Bellomaria, e di nuovi componenti. Nel biglietto di auguri che trovate in allegato appare la nostra prima foto di rito, a certificare il nostro impegno per l’UNITÀ, la parola d’ordine che anche il partito nazionale ha scelto per la tessera del 2025. Vogliamo marciare uniti condividendo la responsabilità della sfida a cui saremo chiamati, con buona probabilità nell’autunno del 2025, delle elezioni regionali.
Come ho avuto modo di ribadire alla direzione regionale del 16 novembre e all’assemblea regionale dei segretari di circolo del 15 dicembre, siamo la regione dei record negativi: nella sanità, nella capacità di spesa dei fondi PNRR, nel numero di imprese che chiudono, nei tagli alla ricerca, nello spopolamento delle aree interne, nell’aumento della povertà.
Si potrebbe andare avanti per ore. Si potrebbe però sintetizzare il tutto con un dato: il Presidente Acquaroli è ultimo nella classifica di gradimento dei Presidenti di regione. Un Presidente che si prodiga alacremente per la filiera, ma che sta muto quando il suo capo Meloni glielo ordina. Anche se questo può significare poco o nulla per i terremotati di Ancona del 2022, l’esclusione dalla ZES, la riforma dell’autonomia differenziata, il mancato indennizzo al 100% per gli alluvionati, lo stipaggio nel CPR/alias “ghetto per migranti” di Falconara, il taglio del Superbonus sisma, i tagli ai Comuni, e tanto altro ancora. Nel dubbio, meglio pensare a Norcia che è fuori dall’ambito di competenza.
La gestione politica del Governo Acquaroli di questi anni somiglia a un piatto insipido.
Non sa di nulla. Non emoziona, non ha sostanza, né carattere. Oggi le Marche rischiano di essere una terra senza sapore.
Per questo, alle Marche serve una ricetta nuova. Un progetto solido, strutturato, ambizioso, di qualità, che faccia tornare le persone ad assaporare il gusto di lavorare, di studiare, di fare impresa, di vivere qui. Serve una “ricetta di comunità”, dove non prevalga la logica “partito contro partito”, ma un impegno collettivo. Occorre costruire un patto con la comunità.
Se vogliamo distinguerci dalla destra del capo, del pensiero unico e della filiera di partito, dobbiamo impegnarci a far emergere il nostro lato più umano, radicato e concreto. Dobbiamo dimostrare di essere un partito popolare, non populista. Per fare questo, l’ingrediente fondamentale è la mobilitazione.
MOBILITAZIONE sarà il nostro mantra dei prossimi mesi. Dobbiamo uscire dai circoli e andare nei luoghi della comunità, affiancando e supportando il Partito democratico nazionale, nel costruire il Progetto per l’Italia. Facciamo anche noi la nostra parte. Costruiamo un Progetto per le Marche. A partire da 5 nostre priorità: sanità pubblica, rilancio economico e sostenibile, infrastrutture, aree interne, diritti civili e sociali. Saranno le 5 priorità del progetto per le Marche, le nostre 5 dita, come 5 sono le nostre federazioni, come 5 sono le nostre province.
Non c’è unità migliore della collaborazione a servizio della comunità. I Segretari Provinciali e di circolo, che ringrazio per aver accolto con gioia ed entusiasmo questo progetto, vi guideranno in questo percorso che condivideremo ed espliciteremo passo dopo passo, mano nella mano.
Certificheremo il lancio del nostro Progetto per le Marche con un grande evento, naturalmente aperto a tutti: forze politiche, forze sociali, iscritti, simpatizzanti. Ci metteremo in ascolto, con umiltà e grinta. La mobilitazione sarà l’ingrediente fondamentale di un Progetto per le Marche che potrà favorire la costruzione di una coalizione ampia e plurale, di un programma di qualità, e di una candidatura alla presidenza della regione forte.
Non sappiamo ancora con certezza quando saranno le prossime elezioni regionali. Ma a noi questo non interessa. Non ci interessa il tempo che ci separa dalle elezioni. Mentre Meloni e Acquaroli fanno calcoli elettorali, sempre più chiusi nei loro palazzi, noi non vogliamo perdere nemmeno un secondo per stare in mezzo alle persone. Vogliamo stare insieme ai lavoratori di Beko e Fedrigoni, alle famiglie in difficoltà, agli operatori sanitari, ai giovani in cerca di opportunità, alle donne che si battono per i loro diritti, agli anziani e ai loro bisogni, ai più fragili, agli imprenditori illuminati, al mondo del volontariato, e a tutti coloro che amano questa regione ma dalla quale si sentono traditi e sfiduciati. La destra ha paura di perdere la poltrona, noi abbiamo paura che siano le Marche a perdere. Non lo possiamo permettere. Le Marche meritano di più.
Diamoci una mano. Ricarichiamo le pile durante questa pausa natalizia e poi mettiamoci subito al lavoro, per l’alternativa.
Grazie di cuore e Buone Feste a Voi e alle Vostre famiglie.
La Segretaria regionale
Chantal Bomprezzi
questo 2024 sta per giungere al termine. Un anno intenso per il PD Marche. La scuola di formazione BoCS, il Forum Aree Interne, le segreterie regionali itineranti nei piccoli circoli dell’entroterra, l’istituzione dell’assemblea regionale delle donne democratiche, la prima edizione della Festa dell’Unità regionale, sono solo alcune delle attività e dei progetti innovativi che abbiamo lanciato. L’obiettivo è stato quello di ridestare il nostro partito, di renderlo vivo, di valorizzarne i territori, di rimotivare i militanti.
Abbiamo tanto faticosamente quanto con determinazione insistito, perché eravate per primi voi a chiedercelo, di costruire un percorso unitario all’interno del partito. La segreteria regionale si è arricchita di una nuova vice-segretaria, Michela Bellomaria, e di nuovi componenti. Nel biglietto di auguri che trovate in allegato appare la nostra prima foto di rito, a certificare il nostro impegno per l’UNITÀ, la parola d’ordine che anche il partito nazionale ha scelto per la tessera del 2025. Vogliamo marciare uniti condividendo la responsabilità della sfida a cui saremo chiamati, con buona probabilità nell’autunno del 2025, delle elezioni regionali.
Come ho avuto modo di ribadire alla direzione regionale del 16 novembre e all’assemblea regionale dei segretari di circolo del 15 dicembre, siamo la regione dei record negativi: nella sanità, nella capacità di spesa dei fondi PNRR, nel numero di imprese che chiudono, nei tagli alla ricerca, nello spopolamento delle aree interne, nell’aumento della povertà.
Si potrebbe andare avanti per ore. Si potrebbe però sintetizzare il tutto con un dato: il Presidente Acquaroli è ultimo nella classifica di gradimento dei Presidenti di regione. Un Presidente che si prodiga alacremente per la filiera, ma che sta muto quando il suo capo Meloni glielo ordina. Anche se questo può significare poco o nulla per i terremotati di Ancona del 2022, l’esclusione dalla ZES, la riforma dell’autonomia differenziata, il mancato indennizzo al 100% per gli alluvionati, lo stipaggio nel CPR/alias “ghetto per migranti” di Falconara, il taglio del Superbonus sisma, i tagli ai Comuni, e tanto altro ancora. Nel dubbio, meglio pensare a Norcia che è fuori dall’ambito di competenza.
La gestione politica del Governo Acquaroli di questi anni somiglia a un piatto insipido.
Non sa di nulla. Non emoziona, non ha sostanza, né carattere. Oggi le Marche rischiano di essere una terra senza sapore.
Per questo, alle Marche serve una ricetta nuova. Un progetto solido, strutturato, ambizioso, di qualità, che faccia tornare le persone ad assaporare il gusto di lavorare, di studiare, di fare impresa, di vivere qui. Serve una “ricetta di comunità”, dove non prevalga la logica “partito contro partito”, ma un impegno collettivo. Occorre costruire un patto con la comunità.
Se vogliamo distinguerci dalla destra del capo, del pensiero unico e della filiera di partito, dobbiamo impegnarci a far emergere il nostro lato più umano, radicato e concreto. Dobbiamo dimostrare di essere un partito popolare, non populista. Per fare questo, l’ingrediente fondamentale è la mobilitazione.
MOBILITAZIONE sarà il nostro mantra dei prossimi mesi. Dobbiamo uscire dai circoli e andare nei luoghi della comunità, affiancando e supportando il Partito democratico nazionale, nel costruire il Progetto per l’Italia. Facciamo anche noi la nostra parte. Costruiamo un Progetto per le Marche. A partire da 5 nostre priorità: sanità pubblica, rilancio economico e sostenibile, infrastrutture, aree interne, diritti civili e sociali. Saranno le 5 priorità del progetto per le Marche, le nostre 5 dita, come 5 sono le nostre federazioni, come 5 sono le nostre province.
Non c’è unità migliore della collaborazione a servizio della comunità. I Segretari Provinciali e di circolo, che ringrazio per aver accolto con gioia ed entusiasmo questo progetto, vi guideranno in questo percorso che condivideremo ed espliciteremo passo dopo passo, mano nella mano.
Certificheremo il lancio del nostro Progetto per le Marche con un grande evento, naturalmente aperto a tutti: forze politiche, forze sociali, iscritti, simpatizzanti. Ci metteremo in ascolto, con umiltà e grinta. La mobilitazione sarà l’ingrediente fondamentale di un Progetto per le Marche che potrà favorire la costruzione di una coalizione ampia e plurale, di un programma di qualità, e di una candidatura alla presidenza della regione forte.
Non sappiamo ancora con certezza quando saranno le prossime elezioni regionali. Ma a noi questo non interessa. Non ci interessa il tempo che ci separa dalle elezioni. Mentre Meloni e Acquaroli fanno calcoli elettorali, sempre più chiusi nei loro palazzi, noi non vogliamo perdere nemmeno un secondo per stare in mezzo alle persone. Vogliamo stare insieme ai lavoratori di Beko e Fedrigoni, alle famiglie in difficoltà, agli operatori sanitari, ai giovani in cerca di opportunità, alle donne che si battono per i loro diritti, agli anziani e ai loro bisogni, ai più fragili, agli imprenditori illuminati, al mondo del volontariato, e a tutti coloro che amano questa regione ma dalla quale si sentono traditi e sfiduciati. La destra ha paura di perdere la poltrona, noi abbiamo paura che siano le Marche a perdere. Non lo possiamo permettere. Le Marche meritano di più.
Diamoci una mano. Ricarichiamo le pile durante questa pausa natalizia e poi mettiamoci subito al lavoro, per l’alternativa.
Grazie di cuore e Buone Feste a Voi e alle Vostre famiglie.
La Segretaria regionale
Chantal Bomprezzi